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Il video dell'attentato alla caserma dei Carabinieri nel Mugello

Dall'Arma bocche cucite sull'accaduto. Indagini serrate. Al momento alcuna pista è esclusa

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Sono le tre di notte (la notte di domenica 12 gennaio e lunedì 13)  quando le telecamere di videosorveglianza lo inquadrano. Nel video trasmesso dal Tg1 ieri sera, lunedì 13 gennaio 2025, si vede un uomo di media statura che si avvicina al portone della caserma dei carabinieri in piazza Gramsci a Borgo San Lorenzo.

In mano ha qualcosa, forse uno straccio imbevuto di benzina. Userà quello per appiccare il fuoco. Infatti, nei frame si vede che si abbassa, appicca il fuoco e scappa. Non si vede in viso. E' incappucciato e il corpo ricurvo. Le fiamme avvolgono il portone della caserma e le pareti. Immediato l'intervento dei vigili del fuoco.

Indagini in corso

"Indagini in corso", è il mantra di queste ore da parte degli uomini dell'Arma. Serrate. Non si esclude alcuna pista. Nemmeno quella che possa essere legata alle iniziative degli ultimi giorni contro le forze di polizia, dopo la morte di Ramy Elgaml. Nessuna dichiarazione. Gli uomini dell'Arma si sono trincerati nel silenzio.

Chi era Ramy

Ramy Elgaml, 19 anni, egiziano, ma residente in Italia da anni, è morto in un incidente avvenuto il 24 novembre 2024 a Milano, mentre era a bordo di uno scooter guidato dall'amico tunisino Fares Bouzidi, di 22 anni, dopo un inseguimento di 8 chilometri da parte di tre pattuglie dei carabinieri.

Avrebbe compiuto 20 anni lo scorso 17 dicembre. Subito dopo la sua morte sono scoppiate tensioni e violenze nel quartiere periferico di Corvetto (Milano). Successivamente, sono circolati diversi video dell'inseguimento. Per i carabinieri il giovane è caduto dallo scooter, per i legali delle famiglie di Ramy e di Fares si è trattato di uno "speronamento volontario". 

Ma che l'episodio mugellano possa essere collegato alle proteste delle ultime ore in tutta Italia è presto per dirlo.

Qualche indizio verso questa pista potrebbe essere le scritte comparse nei giorni scorsi a Borgo San Lorenzo sui muri di viale Giovanni XXIII e nei pressi dei giardini davanti all’Unione dei Comuni. Si tratta di numeri: 1312, che in gergo stanno per "Acab": All cops are bastards, tutti i poliziotti sono bastardi.

Ma al momento si tratta di supposizioni. Pezzi di un puzzle che ora deve essere costruito. Certo è che l'incendio poteva avere conseguenze ben più gravi, essendo la caserma in pieno centro abitato.

Dure le condanne

Intanto la politica si è alzata in un coro univoco per condannare l'episodio.

"Solidarietà a tutta l’Arma dei Carabinieri per il vile attentato incendiario alla loro caserma di Borgo San Lorenzo — scrive su X il ministro degli esteri Antonio Tajani Basta alimentare odio nei confronti delle forze dell’ordine, meritano il nostro sostegno e la nostra gratitudine".

Di odio alimentato parla anche Matteo Salvini, scrivendo anche lui sui social.

"A furia di soffiare sul fuoco e di insultare polizia e carabinieri, poi qualcuno il fuoco purtroppo lo appicca davvero. Dalla parte delle forze dell’ordine, sempre".

Sara Funaro, sindaca di Firenze, evidenzia un "segnale preoccupante di un clima da cui non lasciarsi intimidire. Massima vicinanza ai Carabinieri".

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