BUFERA SUL PRIMO CITTADINO

Cecilia Sala liberata, le parole del sindaco di Massa scatenano le polemiche: "Insegnato cosa significhi essere italiani"

"Felice per liberazione Cecilia Sala. Dimostrato di aver dimenticato le sue passate osservazioni sui nostri marò", ha scritto Persiani

Cecilia Sala liberata, le parole del sindaco di Massa scatenano le polemiche: "Insegnato cosa significhi essere italiani"
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Polemiche in seguito alla liberazione della giornalista Cecilia Sala con al centro il post pubblicato sul proprio profilo Facebook da Francesco Persiani, sindaco di Massa.

"Felice che Cecilia Sala sia rientrata sana e salva in patria...in quella patria che grazie al nostro Presidente del Consiglio, le ha garantito la libertà, dimostrandole di dimenticare le sue passate osservazioni sui nostri marò e le ha insegnato cosa significa adesso essere cittadini italiani", le sue parole alla notizia del ritorno in Italia di Sala da Teheran.

Il riferimento è in particolare ai due post scritti da Sala nel 2013 e nel 2015, i quali al tempo fecero discutere. La giornalista italiana espresse alcune critiche nei confronti del sostegno italiano ai due marò coinvolti nel caso dell'Enrica Lexie. Il 15 febbraio 2012 i due militari furono accusati di aver ucciso due pescatori indiani che si erano avvicinati alla nave petroliera su cui prestavano servizio come scorta. I due furono arrestati dalla polizia indiana e di lì ne nacque una controversia internazionale tra Italia e India.

"Salvare due persone giocandosi la propria affidabilità significa metterne in pericolo molte di più", scrisse Sala nel primo post dell’11 marzo 2013.

"Se a due militari dell’esercito indiano capitasse per sbaglio di ferire a morte il fruttivendolo e l’edicolante di fiducia di Matteo Salvini su una pista di sci in Val Pusteria, senza indugiare un attimo l’Italia dimostrerebbe la sua superiorità e buona educazione rimandando a casa i due uomini in divisa, affinché aspettino tra le braccia dei loro cari un processo che non si terrebbe mai", recitava invece il post invece del 6 gennaio 2015.

La presa di posizione del PD

Il sindaco, eletto con la Lega, è stato subito invitato dal Partito Democratico - dettosi "indignato" - a togliere il messaggio e scusarsi con la giornalista. Il PD ha scritto una nota firmata da Emiliano Fossi, segretario del Pd Toscana, assieme ai vertici dem di Massa Carrara e Massa Elisabetta Sordi e Claudia Giuliani.

Le dichiarazioni del sindaco "mancando di sensibilità e rispetto, rappresentano un attacco non solo personale, ma anche istituzionale alla libertà di stampa e al diritto di ogni giornalista di svolgere il proprio lavoro senza timore di ritorsioni. Il sindaco Persiani avrebbe dovuto accogliere la notizia del suo ritorno in Italia con gioia, unendosi a tutto il nostro Paese nel celebrare la sua liberazione, frutto di un’azione diplomatica unitaria. Essere sindaci richiede rispetto per il proprio ruolo istituzionale, che deve prevalere su appartenenze politiche o polemiche pretestuose. Chiediamo al sindaco di Massa di ritirare immediatamente le sue dichiarazioni e di porgere le sue scuse a Cecilia Sala. Invitiamo tutte le forze politiche e i cittadini a unirsi nel difendere i valori fondamentali della nostra democrazia: tra questi, il rispetto per chi rischia la vita per garantire un’informazione libera e indipendente".

Sull'accaduto si è espresso anche Giacomo Bugliani, consigliere regionale Pd e presidente della commissione affari istituzionali: "Le dichiarazioni sono gravi e mancano completamente di sensibilità e rispetto. Attaccare una giornalista appena rientrata in Italia dopo un periodo di detenzione in Iran è non solo un gesto fuori luogo, ma anche un segnale preoccupante nei confronti della libertà di stampa e del lavoro di chi rischia anche la propria vita per garantire un’informazione libera e indipendente. Invito il sindaco Persiani a riflettere sull’importanza dei valori democratici e a ritirare le sue affermazioni, porgendo le dovute scuse a Cecilia Sala".

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