Omicidio San Polo, il generale Vannacci incontra Sandro Mugnai: "Qui per solidarietà. Difesa sempre legittima"
"Spero si possa dimostrare chiaramente l'innocenza di quest'uomo che stava difendendo la propria casa e la famiglia", ha detto Vannacci
L'eurodeputato Roberto Vannacci si è recato in visita a San Polo, nel comune di Arezzo, presso l'abitazione di Sandro Mugnai. Nel gennaio 2023, quest'ultimo uccise a colpi di fucile Gezim Dodoli, il quale con una ruspa gli stava demolendo la casa, mentre Mugnai e la sua famiglia si trovavano dentro l’abitazione.
"Sono qui oggi a portare la mia solidarietà a questo signore che purtroppo si è ritrovato a difendere sé stesso, la propria famiglia e la propria casa. Quando si parla di difesa è sempre legittima. Spero si possa dimostrare chiaramente l'innocenza di quest'uomo che stava difendendo la propria casa e la propria famiglia”. ha spiegato Vannacci.
Cosa accadde a San Polo
La visita di Vannacci a Mugnai arriva a due anni dai fatti di San Polo. Era infatti la notte dell'Epifania 2023, il 6 gennaio, quando Sandro Mugnai, 54 anni, uccise a colpi di fucile il vicino di casa Gezim Dodoli, 59 anni, mentre gli stava demolendo casa con la ruspa.
Il perché Dodoli avesse iniziato a distruggere la casa di Mugnai con la ruspa è una domanda alla quale nessuno ha mai saputo rispondere fino in fondo. Si suppone fra i due non corresse buon sangue e che il 59enne albanese lo stesse dimostrando così.
Quella sera, Mugnai era nella sua abitazione con la famiglia quando il vicino si lanciò contro l'abitazione utilizzando la sua ruspa. Prima sfasciò le auto parcheggiate, poi si diresse verso i muri dell'edificio. Dopo avergli intimato di fermarsi con le urla, Mugnai tirò fuori il fucile da caccia sparandogli cinque colpi, di cui quattro andarono a segno, uccidendolo.
Omicidio volontario o legittima difesa?
All'epoca dei fatti, il caso dell'artigiano 54enne Sandro Mugnai fece discutere l'intero Paese "guadagnandosi" un grosso clamore mediatico. Il dibattito era tra l'omicidio e la legittima difesa, invocata dagli avvocati e difatti accettata dal Gip. La vicenda sembrava potersi così concludere ma il Pm Taddei ha rovesciato tutto, contestando invece l'eccesso di legittima difesa. Il comportamento di Mugnai sarebbe stato "precipitoso e imprudente".
Ma non finisce qui. Il prossimo 15 gennaio vi sarà l'udienza preliminare al tribunale di Arezzo e nel nuovo procedimento il capo di imputazione sarà ancora più pesante. Mugnai sarà infatti accusato di omicidio volontario.
"Ultimamente è stata fatta una variante alla legge sulla legittima difesa - ha spiegato Vannacci - con la quale la situazione è migliorata leggermente per chi si difende in ambito domestico. Ma ciò non è ancora sufficiente. La legge deve essere cambiata. Se chi si difende poi finisce al centro di un processo giudiziario, credo significhi che dobbiamo intervenire. Fa parte del buon vivere sociale".