IL PUNTO

Campi Bisenzio, tre nuovi sospettati per l'omicidio di Moubakir. Rinviata l'autopsia

Continua il lavoro di osservazione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Moubakir sarebbe stato trascinato giù dall'autobus

Campi Bisenzio, tre nuovi sospettati per l'omicidio di Moubakir. Rinviata l'autopsia
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Minuto di silenzo

Tre nuovi sospettati. Possibile svolta nel caso dell'omicidio di Maati Moubakir, il 17enne accoltellato a morte in via de' Tintori a Campi Bisenzio all'alba di domenica 29 dicembre 2024. Le forze dell'ordine hanno visionato numerose riprese delle tante telecamere presenti sia sull'autobus numero 30 di Autolinee Toscane - con il quale il giovane avrebbe voluto recarsi alla stazione di Firenze per tornare poi a Certaldo dopo la discoteca - sia nei dintorni del luogo del delitto.

Nel via vai di giovani attorno alla discoteca Glass Globe, gli agenti hanno prima di tutto identificato due ragazzi - amici tra di loro ed italiani di seconda generazione - uno nato a Firenze e l'altro a Prato ma entrambi residenti a Campi. Nei giorni scorsi gli sono stati recapitati gli avvisi di garanzia e i loro cellulari sono stati sequestrati. L'ipotesi di reato è concorso in omicidio volontario. Assieme a loro sarebbero ora stati identificati altri tre sospettati.

Trascinato giù dall'autobus

A riportare la novità è La Nazione, secondo cui Moubakir sarebbe stato prelevato e strattonato fuori dall'autobus quando era praticamente già salito al suo interno. Il gruppo di giovani che lo ha aggredito lo avrebbe fatto scendere con la forza, tirandolo per il giacchetta e trascinandolo in strada. Quella strada dove poche ore dopo sarebbe stato ritrovato senza vita da un camionista di passaggio, abbandonato da solo senza vita. Non semplice rintracciare con precisione il branco che ha assalito Moubakir. All'esterno della discoteca sono decine e decine i giovani che passano per quelle strade nelle ore di registrazione visionate dagli investigatori.

Nel frattempo l'autopsia - inizialmente prevista per il 2 gennaio - è stata rimandata "per motivi tecnici". La famiglia non ha ancora riconosciuto la salma e per gli accertamenti potrebbe esserci la richiesta da tutte le parti in causa di consulenti esterni a supervisionare gli esami. Pochi dubbi però sul fatto che i colpi inferti al 17enne, cinque in tutto a torace, schiena e volto, avrebbero avuto il chiaro intento di uccidere il ragazzo di Certaldo. Sul corpo anche ematomi dovuti alle botte subite, con pugni ma anche oggetti contundenti, probabilmente spranghe di ferro.

Mentre si cerca di risalire al numero preciso del branco di giovani che hanno assalito e ucciso Maati Moubakir - un lavoro non semplice per le immagini di videosorveglianza non chiare e il simile abbigliamento dei possibili partecipanti all'aggressione - si cerca di fare luce anche sul movente. L'ipotesi fin dall'inizio è stata quella di una lite scaturita per futili motivi, diventata in pochi istanti un omicidio volontario. Ma non si escludono ulteriori e diverse motivazioni. Continua così la caccia al testimone chiave, così come all'arma del delitto. Insomma, si lavora per fare giustizia sull'omicidio che ha visto spezzare una vita così giovane.

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