Non riesce a consegnare 150 pacchi in 6 ore, corriere Amazon licenziato: "Quattro anni di vessazioni"
Si chiama Valter De Cellis ed era dipendente della Levante Logistica, ditta in subappalto per Amazon operante tre le province di Pisa e Lucca
Doveva consegnare ogni giorni 150 pacchi in circa sei ore ma spesso non ci è riuscito e - dopo una serie di richiami - è stato licenziato per non aver completato il suo lavoro. Questo quanto accaduto a Valter De Cillis, 30 anni, corriere per l'azienda Levante Logistica, ditta di Bari in subappalto per Amazon e operante tre le province di Pisa e Lucca.
De Cillis lavorava per l'azienda da 4 anni e negli ultimi due si era visto recapitare oltre 30 contestazioni disciplinari ed infine persino una sospensione di 40 giorni. La causa? Formalmente per non aver raggiunto gli standard produttivi richiesti. Almeno 150 pacchi - meglio se 200 - da consegnare ogni giornata lavorativa e con una percentuale richiesta di consegna effettuate non minore del 98%.
Il videoservizio di Italia7, televisione del nostro gruppo editoriale Netweek:
Secondo lo stesso De Cillis però, i motivi del licenziamento sarebbero più profondi e da rintracciare con il suo attivismo all'interno del sindacato Usb.
"Dopo 4 anni di vessazioni sono stato licenziato - ha esordito -. Con il sindacato proveremo ad impugnare il licenziamento anche se risulta difficoltoso. Pensate di conseguenza quanto lo sia per i lavoratori - ha commentato ai microfoni di Italia7 -. Penso che questa sia la dimostrazione che i diritti esistono. Se non avessimo rivendicato qualcosa non avrebbero sentito la necessità di licenziarmi", ha concluso De Cillis.
Presidio sindacato Usb
Nei giorni successivi al licenziamento vi è stato anche un presidio di fronte all'azienda Amazon di Pisa. Con il sindacato Usb tutto schierato dalla parte di Valter De Cillis.
"Presidio davanti allo stabilimento Amazon di Pisa per denunciare il gravissimo atto di arroganza padronale, che ha portato al licenziamento del nostro delegato della Levante Logistica. Un licenziamento che è solo il termine di un percorso fatto di vessazioni, intimidazioni e minacce che l’azienda ha fatto nel corso degli anni al delegato.
Il lavoratore, nell’esercizio anche della sua funzione di RSA ha portato avanti la rivendicazione di tutti quei diritti contrattuali e legislativi che regolamentano il lavoro e per questo è stato prima attaccato con ripetute contestazioni disciplinari (nel giro di un paio di anni il lavoratore si è visto recapitare più di 30 contestazioni disciplinari), poi gli sono stati applicati più di 40 giorni di sospensione ed alla fine è arrivato il licenziamento.
Pertanto crediamo che sia necessario denunciare questi atteggiamenti autoritari, che sono veri atti intimidatori portati avanti verso coloro che si battono per difendere i propri diritti e quelli dei colleghi e crediamo anche che sia necessario mobilitarsi per opporsi con forza al comportamento antisindacale che viene sempre più praticato dalle aziende contro chi cerca di difendere le condizioni di lavoro; soprattutto in un settore come quello della logistica che con la sua anima capitalistica di massimizzazione del profitto è caratterizzato dal sistema degli appalti e subappalti con lavoratori sottopagati, senza alcuna tutela contrattuale e soprattutto con zero investimenti sulla salute e sicurezza dei lavoratori stessi.
I padroni provano in tutti i modi a reprimere il dissenso dei lavoratori, ma noi non glielo permetteremo: SCHIAVI MAI!"
La posizione dell'azienda
Pubblichiamo anche la nota integrale d Amazon a proposito della vicenda:
Abbiamo definito standard elevati e un Codice di Condotta che i nostri fornitori di servizi di consegna devono rispettare per poter lavorare con noi.
Il nostro Codice di Condotta è volto ad assicurare che gli autisti lavorino in un contesto sicuro e abbiano compensi e orari di lavoro adeguati.
Lavoriamo a stretto contatto con i nostri fornitori per definire insieme obiettivi realistici, che non mettano pressione su di loro o sui loro dipendenti.
Collaboriamo con decine di fornitori di servizi di consegna, che forniscono opportunità lavorative a migliaia di persone che si occupano di consegnare gli ordini ai nostri clienti in Italia.
Mettiamo a disposizione dei nostri fornitori di servizi di consegna una tecnologia che prende in considerazione molteplici aspetti, tra cui la quantità di pacchi da consegnare, la complessità della rotta e delle distanze da percorrere, inclusi i tempi per le pause, affinché i fornitori possano determinare il numero di consegne che un autista può effettuare in sicurezza durante il suo turno di lavoro.
Non ci risulta che, in caso gli autisti riportino indietro dei pacchi non consegnati, i fornitori di servizi di consegna emettano automaticamente un provvedimento disciplinare.
Il procedimento disciplinare è regolato dal Contratto Collettivo Nazionale e prevede di riscontrare comportamenti scorretti con specifiche evidenze a sostegno.
I dipendenti possono presentare giustificazioni ed essere assistiti dai rappresentanti sindacali.
In relazione al fatto che l'autista sia stato licenziato in ragione della sua attività sindacale, segnaliamo la seguente dichiarazione di Levante Logistica, pervenutaci tramite Assoespressi:
«Tutti i nostri dipendenti sono liberi di aderire o meno a un sindacato. I motivi per cui Valter De Cillis è stato licenziato sono legati a comportamenti scorretti, che sono stati gestiti nel pieno rispetto delle procedure previste dal Contratto Collettivo Nazionale».