Prato

The Label”  rivoluzionario e soprattutto sostenibile

Alla guida un gruppo di giovani ragazzi, tutti sotto i 25 anni d’età, provenienti delle migliori scuole di moda e uniti da una forte passione comune.

The Label”  rivoluzionario e soprattutto sostenibile
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Innovativo, rivoluzionario, ma soprattutto sostenibile: “The Label” è tutto questo. Alla guida un gruppo di giovani ragazzi, tutti sotto i 25 anni d’età, provenienti delle migliori scuole di moda e uniti da una forte passione comune. Fra loro anche Chiara Bellandi(nella foto con gli accessori del suo brand): giovane pratese a capo della direzione manageriale del Ballandi Lab che, dopo essersi diplomata presso la London College of Fashion, ha deciso di tornare a Prato per lavorare all’interno della ditta di famiglia a Montemurlo.

«La moda è sempre stata la mia grande passione. Mi piace parlare con i clienti, interagire con nuovi brand e sentirmi parte del processo produttivo. Tornata in città ho voluto portare una boccata d’aria fresca e di innovazione all’interno della nostra azienda, mettendo in atto quanto imparato fra i banchi dell’università. “The Label” nasce per caso nel dicembre 2020 – ha raccontato Chiara – dopo aver visto l’enorme quantità di tessuti che quotidianamente vengono buttati e l’impatto disastroso che questo ha sia a livello economico che ambientale. Così ci siamo detti: perché non fare qualcosa per cercare di rallentare e limitare tutto ciò? L’obiettivo del brand è stato, fin dall’inizio, quello di dare una seconda vita ai tessuti inutilizzati, rilavorandoli e riusandoli per creare nuovi accessori che fossero non soltanto alla moda, ma anche di alta qualità. Fino a qualche anno fa, l’immaginario collettivo considerava gli oggetti prodotti con materiali riciclati come articoli di serie b – ha continuato Chiara – Adesso per fortuna, soprattutto nel mondo della moda, l’attenzione alla sostenibilità sia da parte delle aziende, che si impegnano a produrre nel rispetto dell’ambiente, che da parte dei consumatori stessi, che scelgono e acquistano in maniera più consapevole, è maggiore. Il successo dei nostri prodotti, tutti interamente realizzati a mano e ognuno unico e inimitabile nel suo genere, lo testimonia».

 Il sogno di questi giovani ragazzi è ora quello di riuscire, entro il 2025, a rendere l’azienda 100% circolare e sostenibile, minimizzando l’impatto della produzione sull’ambiente attraverso valide alternative. «Credo che sia importante per la nostra città, che da sempre accoglie uno dei distretti tessili più importanti a livello nazionale ed europeo, dare il buon esempio. Già l’anno scorso molte tra le più note aziende tessili locali avevano aderito al progetto Greenpeace “Detox” con l’obbiettivo di ridurre e azzerare diverse tipologie di sostanze inquinanti – ha poi concluso Chiara – Dobbiamo tutti continuare a muoverci lungo questa direzione affinché si possano ottenere risultati importanti».

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