La proposta

Taiti: «Intitolare lo stadio a Rossi? Gli dedicherei  piazza San Francesco o piazza Mercatale»

Una decisione che dovrà aspettare

Taiti: «Intitolare lo stadio a Rossi? Gli dedicherei  piazza San Francesco o piazza Mercatale»
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«Intitolare il Lungobisenzio a Paolo Rossi? Capisco le ragioni contrarie di parte della tifoseria del Prato e personalmente sono d’accordo, ma capirei quelle dell’amministrazione se dovesse intraprendere questa strada. Io credo che Paolo sia stato un simbolo della città a livello mondiale. E se devo essere sincero, piuttosto che intitolargli lo stadio, gli intitolerei piazza San Francesco o piazza Mercatale». E’ l’idea di Massimo Taiti, delegato del Coni, a proposito della tematica che continua a tenere banco ancor più del coronavirus: come omaggiare l’eroe di Spagna ‘82? Va detto che la proposta di Taiti troverebbe potenzialmente pieno sostegno anche per quanto concerne parte della cittadinanza. Dal piccolo sondaggio che Bisenziosette ha condotto nei giorni scorsi infatti, i pratesi sono pienamente d’accordo nell’organizzare una mostra permanente dei cimeli sportivi di “Pablito” e nel rinominargli una via o una piazza (per quanto nessuno abbia indicato con esattezza quale).

La “questione Lungobisenzio” è quella che per contro continua a far discutere. La presa di posizione degli ultras biancazzurra, ad esempio, è di quelle intransgenti: «Siamo stati i primi a rendere omaggio a Paolo Rossi. Per quello che ha fatto e che rappresenta per tutta l’Italia, e perché pratese. Ha portato tutta Italia sul tetto del mondo e lo ha fatto in un modo che lo ha reso leggenda – la premessa degli ultrà, in un comunicato – Paolo Rossi non si è mai interessato alla squadra cittadina e nessuno gliene fa una colpa, perchè non è stato né sarà il primo pratese a farlo. Paolo Durante uno spareggio salvezza Vicenza – Prato del 1990, disse apertamente di tifare Vicenza, in quanto si sentiva vicentino. E’ giusto rendergli onore anche a Prato, ma intitolandogli una strada». Se la tifoseria punta il dito sul fatto che Pablito non abbia mai giocato con il Fiordaliso, una porzione non secondaria dei cittadini sembra piuttosto reputare ora come ora inadatto l’impianto di via Firenze (di fatto inutilizzato dal 2017) a portare il nome di Rossi, per le condizioni in cui versa. Una linea condivisa anche da diversi esponenti della politica pratese, che almeno sulla necessità di omaggiare l’ex-calciatore scomparso la scorsa settimana ha trovato un punto di contatto. Restano da definire le modalità. «Rossi è come il Grande Torino: non ha bisogno di essere associato ad impianti sportivi perchè è conosciuto anche da chi non lo ha mai visto giocare. E lo sarà in eterno – ha continuato Taiti – non voglio far nascere polemiche, ma al di là dei mancati trascorsi con il Prato, penso che lo stadio sarebbe riduttivo. Meglio piuttosto una delle piazze più importanti della nostra città. Piazza San Francesco del resto, prima dell’avvento del regime fascista si chiamava piazza XX Settembre. Ma in seconda battuta, anche piazza Mercatale potrebbe rivelarsi utile allo scopo. A corredo prevederei magari un’esposizione dei suoi cimeli a Palazzo Pretorio, nel Palazzo della Provincia o a Palazzo Comunale. Rossi è un simbolo di tutta Italia e sono convinto che tanti verrebbero volentieri a rendergli omaggio». E l’amministrazione? «Paolo deve essere di esempio soprattutto per i giovani perché è stato un grande campione, un uomo che insegna a rialzarsi sempre, un signore di grande educazione e solidi principi. Il suo sorriso e la sua gentilezza li porterò sempre nel cuore e la città di Prato celebrerà il suo concittadino come merita, nelle modalità che saranno condivise con la famiglia – ha detto il sindaco Matteo Biffoni – sono molte le idee che abbiamo: la creazione di un murales, l'intitolazione dello stadio, una mostra permanente a lui dedicata. Non posso non ricordare l'affetto e la partecipazione che la città gli dedicò solo tre anni fa quando fece tappa a Prato nel suo tour mondiale la mostra "Pablito Great Italian Emotions", un'occasione splendida di rivivere tutte le emozioni provate dai pratesi e dagli italiani nei momenti della vittoria del Mondiale, quando l’Italia intera si ritrovò unita a festeggiare. Insieme a sua moglie Federica, proprio su sua proposta, è stato deciso che commemoreremo Paolo anche a Prato. Da primo cittadino ne sono contento e siamo a disposizione per fare ciò che la famiglia vorrà». Tutte le porte sono aperte in sostanza. Intanto, l’ingresso del centro sportivo del Coiano Santa Lucia è stato in questi giorni “meta di pellegrinaggio”. Il presidente Roberto Macrì e il direttore generale Mattia Di Vivona hanno “rispolverato” il cartellone pensato da Rodolfo Becheri, che ricordava Rossi, Christian Vieri ed Alessandro Diamanti (cresciuti ai tempi nel Santa Lucia). I cittadini stanno lasciando fiori, biglietti e pensieri per Pablito, a riprova di un amore ancora non sopito. E gli stessi vertici del Csl avevano aperto alla possibilità di ribattezzare il campo (già dedicato al padre di Paolo) “Vittorio e Paolo Rossi”. Le ipotesi sul tavolo sono tante, quindi. A scartarle, via via, provvederà il tempo.

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