L'APPELLO E LA PROPOSTA

Ridare centralità a Università per rilanciare Firenze: la richiesta di Cgil-Udu

La lettera contiene una serie di riflessioni e proposte in tal senso: tra queste, difesa del diritto alla casa, più trasporto pubblico, presìdi sanitari, potenziamento del wi-fi comunale, più cooperazione tra imprese e università.

Ridare centralità a Università per rilanciare Firenze: la richiesta di Cgil-Udu
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Un vero e proprio appello e una proposta insieme nella lettera inviata dalla Cgil-Udu al Rettore dell'Università di Firenze e al Sindaco Dario Nardella.

Ridare centralità a Università per rilanciare Firenze

Cgil Firenze, Flc Cgil Firenze e Udu Firenze hanno scritto una lettera-appello al sindaco della Città metropolitana di Firenze Dario Nardella e al Rettore dell'Università di Firenze Luigi Dei affinché venga data centralità a Università e studenti universitari nel rilancio sociale ed economico di Firenze. La lettera contiene una serie di riflessioni e proposte in tal senso: tra queste, difesa del diritto alla casa, più trasporto pubblico, presìdi sanitari, potenziamento del wi-fi comunale, più cooperazione tra imprese e università

Una parte della lettera

Con molti, troppi, ritardi il governo sta cominciando a capire quanto l'istruzione sia fondamentale per immaginare il futuro per il nostro Paese. Ma se per quanto riguarda la scuola il dibattito si sta accendendo, un pesante silenzio ancora ricopre l'Università e la ricerca, sia nel dibattito nazionale che in quello locale.
Con questa lettera ci rivolgiamo al Sindaco della Città metropolitana e al Rettore dell'Università degli Studi di Firenze per rivendicare il ruolo centrale che l'Università, intesa nell'insieme della sua comunità, deve svolgere in ogni progetto di rilancio economico, sociale e morale della città.
L'Ateneo fiorentino è un moltiplicatore culturale, di innovazione tecnologica, di incontro internazionale in grado di diffondere nuove conoscenze. Accoglie inoltre cinquantamila studenti, garantendo loro la possibilità di studiare prima e rimanere poi a Firenze, potrebbero sprigionare le loro potenzialità creative, morali e produttive, dall'ingegneria alla cultura, dal turismo alla sanità. Innovazione e crescita devono però legarsi a diritti sociali e a stabilità nel lavoro, affinché davvero Firenze diventi terra del lavoro dignitoso, specializzato e a lunga prospettiva.

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