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Ordine dei Medici Firenze: “Come ripartire sugli over 80”

Ordine dei Medici Firenze: “Come ripartire sugli over 80”
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L'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia fiorentina fa il punto sulla campagna vaccinale e le difficoltà del momento.

Ordine dei Medici Firenze

“La pandemia ha amplificato dei problemi che già esistevano nella Sanità pubblica, a cominciare dal titolo V, con l'autonomia legislativa delle Regioni. Si è creato un sistema di prenotazioni dei vaccini diverso da regione a regione, in cui sono emerse organizzazioni fallimentari, accanto ad altre più virtuose. Una situazione difforme in tutta la nazione. C'è un punto su cui non può esistere il dibattito. In tutto il mondo la priorità è stata quella di vaccinare medici e infermieri. E così, per fortuna, si è fatto anche in Italia. Per proseguire veloci nella campagna vaccinale, senza scontri ma,  come deve essere, uniti nell'emergenza, è importante anche analizzare il momento attuale e le difficoltà”, è il commento dell’Ordine dei medici chirurgi e odontoiatri di Firenze

“E’ oggettiva ad oggi la mancanza di dosi. Anche se l'organizzazione fosse perfetta, la campagna avrebbe avuto comunque grossi limiti. L’Europa paga una grave debolezza politica, i contratti per i vaccini della Gran Bretagna sottoscritti con i Big Pharma sembrano avere più valore di quelli firmati dall'Europa. Ora si sta cercando di rimediare e speriamo di essere ancora in tempo. La vaccinazione dei nostri ultraottantenni è una questione importante, diventata delicata - aggiunge l’Ordine - Certamente occorre accelerare e chiamare tutti gli anziani, in ogni modo e nel minor tempo possibile. In Toscana bisognerà consegnare ogni giorno decine di vaccini in mano ai medici di famiglia per poter finire in poche settimane almeno il primo ciclo di somministrazioni e cercare di salvare più persone possibili. Ma non dobbiamo scordare che ci sono anche le persone sopra i 65 anni che ormai si ammalano gravemente, riempiono gli ospedali e su cui bisogna già da ora porre la massima attenzione. Anche perché le varianti corrono e si sostituiscono in maniera ormai totale al virus “originale””.

“In Italia ci sono ancora 2 milioni e mezzo di over 80 che non hanno ricevuto neanche una dose. In Toscana va peggio: solo 138 mila dosi ai nostri ultraottantenni, più gli ospiti delle residenze per anziani. L'età media dei vaccinati tuttavia è attorno ai 55 anni. Difficile dare colpe, anche perché la nostra Regione rimane una delle prime per numeri di somministrazioni e non scordiamo mai la complessità di questa epidemia. Possiamo trovare però delle motivazioni di natura organizzativa. Come detto, è mancato un numero sufficiente di vaccini. E la strategia nazionale di puntare sin dall’inizio e solo con Pfizer per gli over 80 ha avuto delle ripercussioni. In secondo luogo c'è un problema di scelte: tutto il personale non sanitario ospedaliero ha ricevuto dosi Pfizer e questo è un fatto discutibile, perché avrebbero potuto avere AstraZeneca al pari di altri coetanei, visto che è un vaccino altrettanto sicuro e affidabile, lasciando quelle dosi agli over 80. Infine ci sono state forse tempistiche troppo lunghe nella definizione degli accordi, certo giustissimi, ma non indispensabili in questa fase, perché per i medici vaccinare è un dovere professionale prima ancora che deontologico. Tutti i medici sono sempre stati disposti a farlo e continueranno ad esserlo. Infine ancora una volta sono emersi quei problemi burocratici, vera croce del nostro Paese, che persino in questa emergenza hanno frenato la campagna”, conclude l’Ordine.

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