Un'indagine su un’età ‘difficile’

Gli adolescenti toscani secondo l’indagine Hbsc

Il rapporto quadriennale presentato nei giorni scorsi si riferisce al 2022

Gli adolescenti toscani secondo l’indagine Hbsc
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Un adolescente toscano su due si sente stressato dagli impegni scolastici. I problemi di ‘peso’ non sono troppo frequenti, più diffusi in ogni caso tra i maschi: l’obesità oscilla tra l’1 e il 3 per cento, anche se a tredici anni un ragazzo su cinque risulta però sovrappeso (il doppio delle ragazze). Le femmine si dimostrano però più sedentarie e propense al fumo e al consumo di alcolici. Un giovane su dieci fa un uso problematico dei social media e quasi uno su quattro dei videogiochi.

E’ la fotografia degli adolescenti che vivono nella regione scattata nel 2022 e che emerge dall’indagine Hbsc (Health behaviour school-aged children) sui comportamenti e gli stili di vita salutari in età scolare: una ricerca internazionale quadriennale, presentata la scorsa settimana e che dal 2010 coinvolge le regioni italiane con un focus specifico. Un’indagine su un’età ‘difficile’, fondata sull’autopercezione di undicenni, tredicenni, quindicenni e, dall’anno scorso, anche dei diciassettenni che vanno a scuola. Lo studio è coordinato dall’Istituto superiore di sanità, con la collaborazione delle Università di Torino, Siena e Padova e con il supporto del Ministero della salute e del Ministero dell’istruzione: 3.210 sono stati gli studenti toscani che hanno partecipato, alcuni di loro presenti nei giorni alla presentazione dello studio.

Lo studio

“I dati del rapporto Hbsc ci restituiscono una fotografia dei comportamenti e delle abitudini degli adolescenti toscani – commenta l’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini -: un punto di partenza per valutare le aree di criticità e orientare le politiche regionali. Dobbiamo continuare il monitoraggio nel tempo affinché si possa intervenire là dove sono presenti delle criticità e coltivare invece gli aspetti positivi che emergono dallo studio”.” In questo senso - conclude - la collaborazione con la scuola, sia come istituzione che come ambiente di formazione personale ed umana, è un tassello fondamentale per raccogliere le istanze delle nuove generazioni e insieme costruire delle risposte adeguate ai loro bisogni”.

Tanti sono i dati raccolti dai ricercatori. Ci sono quelli sui comportamenti a rischio che possono avere conseguenze serie sulla salute futura: il 9,6 per cento delle ragazze di quindici anni e il 5,1 dei maschi fuma ogni giorno, proporzioni che si invertono (6,5 per cento dei maschi e 3,9 per cento delle quindicenni) quanto all’uso quotidiano di cannabis. Le ragazze tornano a sopravanzare i ragazzi nel consumo di alcol: il 3,6 per cento delle quindicenni (più del doppio dei maschi) dichiara di avere bevuto ogni giorno nell’ultimo mese e il 41.4 per cento (tra i maschi il 34,7 per cento) racconta di aver assunto cinque o più bicchieri di bevande alcoliche in un’unica occasione almeno una volta nel corso dell’ultimo anno.

Il gioco d’azzardo (ovvero l’aver scommesso soldi, almeno una volta) si configura invece come un fenomeno prettamente maschile: un’esperienza che riguarda il 36,7 per cento dei maschi quindicenni e il 12.6 per cento delle femmine.

Sull’uso problematico dei social media tutto si anticipa: il passare sempre più tempo on line trascurando altre attività e le relazioni, l’ansia di accedere al proprio profilo è qualcosa che già ad un undici anni riguarda il 15,7 per cento dei maschi e il 14,1 per cento delle femmine. Crescendo la situazione dei maschi migliora (solo il 7,3 per cento dei quindicenni continua ad avere un uso problematico dei social) mentre si aggrava per le femmine: il 16,8 per cento delle quindicenni continua infatti ad avere problemi. Complessivamente l’11,7 per cento dei giovani toscani tra undici e diciassette anni hanno uso problematico dei social media, ma ancora di più - il 23,6 per cento – sono quelli che hanno un problema analogo con i videogiochi.

Quanto all’alimentazione, la pecca maggiore degli adolescenti toscani risulta il saltare la colazione nei giorni di scuola: non la fa il 15,4 per cento degli undicenni, il 21,6 per cento dei tredicenni e il 29 per cento dei quindicenni. Si tratta di una percentuale stabile rispetto al passato, maggiore nelle femmine che nei maschi. Allo stesso modo è più diffusa la sedentarietà tra il genere femminile rispetto a quello maschile: tra le diciassettenni fa attività fisica quotidiana solo il 2,6 per cento rispetto al 7,7 per cento dei maschi.

Il 44,8 per cento di tutti gli adolescenti toscani svolge comunque attività motoria per quattro giorni a settimana (almeno sessanta minuti al giorno): un’abitudine che diminuisce al crescere dell’età ma che rimane lontana dalle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.

La percentuale di giovani che si reputano in buona salute è decisamente in calo rispetto al 2018, ovvero prima della pandemia da Covid-19. Ad accusare sintomi di malessere – dal mal di testa al mal di stomaco, dal mal di schiena al sentirsi giù di morale, irritabili, nervosi o con giramenti di testa - sono più le femmine (72,7 per cento) dei maschi (45 per cento), appena al di sotto della media nazionale (rispettivamente 74,5 e 48,2 per cento).

Il rapporto con i coetanei, anche per superare le difficoltà, costituisce un ruolo chiave: sette giovani su dieci dichiara di poter contare sui propri compagni ed amici. Buona anche la comunicazione con i genitori, più facile per i ragazzi che per le ragazze.

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