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Celebrata la 1° Giornata contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari

L'Opi Firenze-Pistoia conferma l'interesse e l'appoggio alla proclamazione di questa giornata che vuole mettere in evidenza esperienze particolari dell'attività lavorativa degli operatori sanitari.

Celebrata la 1° Giornata contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari
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«È un segnale importante: confidiamo che sia il primo passo verso un più ampio progetto operativo a tutela dei professionisti sanitari che quasi quotidianamente sono vittime di violenza».

Giornata contro la violenza nella sanità, il commento dell'Opi Firenze-Pistoia

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche Interprovinciale Firenze-Pistoia commenta così la nascita della Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari che da questo 2022 ricorrerà il 12 marzo di ogni anno. La Giornata è stata istituita a fine dello scorso gennaio con un decreto firmato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, di concerto con il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, e il Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa. La misura incoraggia iniziative per promuovere una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della sanità.

«Accogliamo con favore la nascita di questa Giornata – commentano da Opi Firenze – Pistoia - ogni passo avanti fatto nella tutela dei professionisti sanitari è cruciale. È inconcepibile che ancora oggi il personale sanitario debba trovarsi in situazioni di pericolo mentre svolge il proprio lavoro. Quasi quotidianamente ci troviamo a fare i conti con manifestazioni di violenza che vanno dalle minacce fino alle aggressioni vere e proprie. E non dimentichiamoci mai che nella maggior parte dei casi le vittime sono donne, dato che sabbiamo bene come quella sanitaria, e l’infermieristica in particolare, sia una professiona al femminile. Basti pensare che dal 2020 al settembre 2021 il 35% degli iscritti al nostro Ordine,è stato minacciato verbalmente e/o fisicamente da un paziente o da un membro della famiglia. Ma oltre alla violenza che viene dall’esterno è da condannare anche quella interna all’organizzazione: nello stesso periodo il 23% ha subito aggressioni verbali o non verbali da parte di una persona autorevole, il 31% da parte di un pari».

«Il nostro ruolo, come Ordine che tutela e rappresenta 9500 infermieri e infermieri pediatrici tra le province di Firenze e Pistoia – proseguono da Opi Fi-Pt - ci ha portato a essere spesso portavoce della sicurezza e della qualità della vita degli infermieri. Da tempo chiediamo leggi e regolamenti più rigorosi per far sì che i datori di lavoro del settore socio-sanitario prendano le misure necessarie per proteggere i professionisti. Visto che ormai i casi di violenza sono quasi all’ordine del giorno crediamo sia necessario individuare soluzioni operative efficaci per ridurre al minimo questi episodi, garantendo la sicurezza di professionisti sanitari e cittadini. Soluzioni che passano da aumento del personale disponibile, da processi di valutazione della sicurezza sul luogo di lavoro, dall’istituzione di un comitato per analizzare regolarmente i dati. In una fase storica in cui la violenza è entrata prepotentemente a far parte dell’attualità ci teniamo a ribadire la necessità di mettere a punto misure di prevenzione e gestione di questi rischi sul lavoro».

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