La dichiarazione

Taglio guarda medica, Gandola (Forza Italia): i sindaci dell’area metropolitana si facciano sentire”

Si esprime Paolo Gandola, consigliere metropolitano Fi-centrodestra per il cambiamento tornando nuovamente ad esprimersi sull’idea di prevedere l'attivazione del servizio di continuità assistenziale solo fino alle 24

Taglio guarda medica, Gandola (Forza Italia): i sindaci dell’area metropolitana si facciano sentire”
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“Nonostante le forti proteste del novembre scorso l’amministrazione dell'Asl Toscana Centro è tornata alla carica proponendo di tagliare il servizio di guardia medica notturna. Si tratta di un’idea inqualificabile che se attuata produrrà solo impropri accessi nelle strutture ospedaliere e gravi conseguenze sulla tenuta del 118 e del pronto soccorso. Forza Italia ancora una volta si dichiara totalmente contraria alla previsione oggi rilanciata."

Così si esprime Paolo Gandola, consigliere metropolitano Fi-centrodestra per il cambiamento tornando nuovamente ad esprimersi sull’idea di prevedere l'attivazione del servizio di continuità assistenziale solo fino alle 24.

“Lo ripetiamo ancora una volta – attacca Gandola – il  taglio del servizio della guardia medica (dalle 24 alle 8 di mattina) produce un grave vulnus dell'assistenza domiciliare ed andrà a penalizzare tutti i cittadini dell’area metropolitana fiorentina lasciando interi territori senza la consueta risposta assistenziale della guardia medica.

Al riguardo – continua il consigliere metropolitano – è al momento imbarazzante il silenzio dei sindaci dei territori ricompresi nell'azienda Usl Toscana Centro (Firenze, Empoli, Prato e Pistoia) che oramai da giorni  hanno ricevuto una lettera del direttore del dipartimento della rete sanitaria territoriale con la quale ha annunciato la necessità di accorpare le sedi territoriali e tagliare il servizio di continuità assistenziale dalle 24 alle 8. Cosa aspettano i sindaci dell'area metropolitana a far sentire la propria contrarietà?  Non servono balbettii, titubanze o timide risposte, serve una risposta collettiva forte ed univoca. La misura, già prospettata e ritirata nel novembre scorso,  è stata nuovamente annunciata prevedendo addirittura la chiusura e l'accorpamento delle sedi di continuità assistenziale in ragione ai volumi di accesso degli utenti al servizio. Un vero e proprio smantellamento del servizio sul territorio.  Per questo non è possibile rimanere inermi ed è necessario manifestare la propria contrarietà a tutela della sicurezza sanitaria delle proprie comunità.  Ancora una volta, conclude il consigliere metropolitano,  nonostante l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo con l’esplodere della pandemia, anziché potenziare la sanità viene scelto deliberatamente di indebolirla e questo non può che trovarci contrari. Ora e sempre".

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