Sinistra per Calenzano interviene sul Piano Operativo Comunale
Il commento del partito in merito al Piano
Al prossimo Consiglio Comunale del 14 luglio sarà finalmente portato in approvazione il Piano Operativo Comunale (POC), ad oltre un anno e mezzo dalla sua adozione.
Il commento
"Esprimeremo il nostro giudizio di merito sulle controdeduzioni dell’Amministrazione alle osservazioni dei cittadini direttamente in Consiglio Comunale. Quel che possiamo fin da adesso anticipare è una valutazione non certamente positiva sui tempi di risposta da parte dell’Amministrazione che sostanzialmente ci consegnano un POC che sarà attuato nel prossimo mandato.
Infatti, quello che dovrebbe essere il Piano del Sindaco, che dura per i cinque anni di un mandato amministrativo, di fatto si traduce in una pesante ipoteca per gli amministratori che verranno.
Sulle scelte più controverse, con l’edificazione delle ultime aree rimaste libere in ambito urbano, si è volutamente perseguita la strada dell’autosufficienza della maggioranza, invece che una condivisione più larga.
Si è scelto di non ascoltare la voce dei tanti cittadini che hanno chiesto un ripensamento volto a fermare la saturazione urbanistica.
Non si sono neppure ascoltati i pareri degli enti che hanno messo in evidenza tutte le criticità di quelle scelte, decidendo di andare avanti con correzioni minime, in alcuni casi addirittura peggiorative rispetto al POC adottato.
Tempi così lunghi di approvazione hanno di fatto bloccato anche le legittime istanze di quei cittadini che aspettavano risposte riguardo agli interventi ammissibili sul patrimonio edilizio esistente, provocando la caduta per oltre un anno dell’attività edilizia e delle entrate da oneri di urbanizzazione.
Insomma un Piano partorito male a cui si sono messe delle pezze con grande ritardo, che lascia tuttavia in campo la sua antistorica impostazione cementificatoria, proprio nel momento in cui è ormai chiara a tutti l’entità dei danni provocati da uno sviluppo insostenibile e la necessità di un cambiamento radicale, per preservare il territorio quale prezioso bene esauribile e salvaguardare l’ambiente in cui viviamo dalla paurosa progressione dei cambiamenti climatici".