La protesta

La "Rinasce Firenze" del sindaco Nardella pesantemente contestata da "Sinistra Progetto Comune"

Striscione e sit-in di protesta a Piazzale Michelangelo da parte di "Sinistra Progetto Comune" e "Progetto Firenze" contro le ultime iniziative del sindaco Dario Nardella.

La "Rinasce Firenze" del sindaco Nardella pesantemente contestata da "Sinistra Progetto Comune"
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«Rinasci Firenze è stato lo slogan usato da CasaPound nella sua campagna elettorale dello scorso anno. Rinasce Firenze è il titolo che il Sindaco ha voluto dare alla strategia che aggiorna il suo programma di mandato alla luce della pandemia Covid-19, presentato ormai diversi mesi fa ai "portatori di interesse" nel Salone dei Cinquecento". Parte da qui l'affondo a Dario Nardella da parte di "Sinistra Progetto Comune" e "Progetto Firenze" che, con i propri consiglieri dei quartieri fiorentini, hanno protestato con uno striscione simbolico a Piazzale Michelangelo.

"Sinistra Progetto Comune" allo scontro con Nardella

Prosegue così il comunicato stampa diffuso.

Senza che il Consiglio comunale si sia potuto pronunciare su nessun aspetto di quella che dovrà essere la Firenze del futuro, ecco che dalla Giunta, nel giorno della Liberazione della Città, l'11 agosto, arrivano due tegole sulla cittadinanza.

La prima è quella a cui stiamo per assistere. Una sfilata di lusso, esclusiva, rivendicata dal Sindaco come di interesse pubblico. Quanto costa alla cittadinanza e quanto lavoro crea? Si parla di un ritorno di immagine. Dolce&Gabbana vale più della storia di Firenze? Di quel Rinascimento che è continuamente utilizzato come brand promozionale? Come è concepibile scrivere in un atto di governo che le finalità commerciali sono secondarie? Una casa di moda ora è da considerare realtà filantropica? Si chiama pubblicità, ma forse in Palazzo Vecchio sono convinti che si sia ancora al commercio del 1500...

La seconda è un protocollo che garantisce il ripetersi strategico della logica di una città con il cappello in mano, attenta a racimolare ogni spicciolo che il turismo del lusso possa lasciar cascare. Che invita la cittadinanza del Comune e le classi lavoratrici a rassegnarsi: non c'è altro futuro, non c'è alternativa. Tutto dovrà essere come prima... Con tanto di accordo con WeChat, che in Cina rappresenta un modello di applicazione totale e totalizzante che non dovrebbe interessarci e a cui in modo inquietante guarda ovviamente anche Facebook.

La gestione dei dati è il futuro, ma tutto questo il Sindaco e la Giunta non lo sanno. O peggio, lo sanno ma scelgono di stare dalla parte sbagliata della storia e dei modelli di sviluppo (dalla parte di quello insostenibile). Ringraziamo l'Associazione Progetto Firenze, che in questi mesi ha dimostrato che la cittadinanza può avere cura della propria città anche di fronte all'indifferenza dell'Amministrazione. In modo sempre costruttivo, perché fino a dicembre 2019 avevamo apprezzato che l'Assessora al turismo si fosse detta interessa a confrontarsi sul tema dell'overtourism. Poi tutto è regredito drammaticamente...»

A tal proposito, Grazia Galli, segretaria dell’associazione Progetto Firenze, ha dichiarato che:

«Per l’ennesima volta le dichiarazioni di intenti dell'Amministrazione sono rimaste parole sulla carta, prontamente smentite dalle azioni messe in campo. L'obiettivo che si sta perseguendo in ogni modo è unicamente quello di rianimare l’insostenibile modello di sviluppo basato sulla monocoltura turistica e il consumo della città. Invece di intervenire a correggerne gli eccessi e per sanare le fratture sociali accumulate negli anni, si gettano le basi per accordi che necessariamente non potranno che aggravarli. Ancora una volta si è scelto di girare le spalle a chi nella città vive e al futuro delle sue giovani generazioni».

 

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