le nuove proposte

Paolo Gandola (FI) e le inchieste recenti: "Ci sono delle storture da correggere"

Il consigliere metropolitano di Forza Italia, Paolo Gandola, affronta il delicato tema delle inchieste attualmente in corso cercando di proporre le proprie idee.

Paolo Gandola (FI) e le inchieste recenti: "Ci sono delle storture da correggere"
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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dal consigliere metropolitano di Forza Italia, Paolo Gandola, in merito alle inchieste degli ultimi giorni soprattutto nel legame fra parte politica ed amministrativa all'interno dei Comuni.

Inchieste su pubblica amministrazione, le ricette di Paolo Gandola (Forza Italia)

“L’inchiesta emersa negli ultimi giorni deve imporre alla politica di operare per rafforzare le democrazie locali ed innalzare il livello di guardia perché l’azione delle amministrazioni locali sia sempre specchiata e, in caso avverso, vi siano gli strumenti per bloccare ogni atto contrario. Ecco al riguardo tre proposte”.

Si esprime così Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia - centrodestra per il cambiamento, che ha promosso tre diverse proposte per rafforzare le democrazie locali e garantire maggiore trasparenza.

“Se vogliamo davvero arginare lo “strapotere” dei primi cittadini e consentire all’opposizione di svolgere davvero il proprio ruolo di garante della legalità dell’azione amministrativa, occorre correggere tre diverse storture. In primo luogo - spiega il consigliere metropolitano - non è più sostenibile che il segretario generale dell’ente comunale sia nominato con atto fiduciario del sindaco pro tempore. Quale garante della legalità dell’ente, occorre tornare a prevedere una nomina prefettizia dei segretari generali senza che i sindaci, nell’atto di assunzione in carica, possano scegliere di propria sponte il professionista da nominare, magari più vicino anche dal punto di vista politico. La nomina fiduciaria, infatti, non consente al segretario generale di avere piena libertà di movimento ben sapendo che qualora evidenziasse difformità o irregolarità correrebbe sempre il rischio, nulla affatto peregrino, di perdere il posto e vedersi sostituito da qualche segretario meno zelante.

In secondo luogo - aggiunge Gandola - occorre modificare il testo unico degli enti locali prevedendo l'istituzione obbligatoria (e non facoltativa, rimessa alla maggioranza dei consiglieri) della commissione “Garanzia e controllo” in tutte le amministrazioni comunali. Oggi in moltissimi comuni dell’area metropolitana, anche se più volte richiesta da Forza Italia e dagli altri partiti di opposizione, la commissione “garanzia e controllo” non è mai stata istituita perché la sinistra ed il Pd hanno sempre votato contro di fatto impedendo alle opposizioni di svolgere pienamente il proprio lavoro di controllo.

In terzo luogo - prosegue l’esponente azzurro - è necessario ridare alle Prefetture italiane compiti sovra-ordinati sul controllo della legalità all’interno degli Enti. Oggi, infatti, quando le Prefetture sono chiamate in causa dalle opposizioni non riescono quasi mai ad intervenire con efficacia non avendo più specifiche competenze in merito. Insomma, da decenni, - commentata ancora il consigliere - con la scusa puerile di garantire la governabilità ai sindaci dei territori sono stati oltremodo ridotti il ruolo delle opposizioni, la funzione del segretario generale e le competenze della Prefetture, di fatto assicurando uno “strapotere” amministrativo ai primi cittadini che può essere interrotto o limitato solo dall’azione giudiziaria e dall’intervento della Procura.

Tutto questo non è più sostenibile - attacca Gandola - occorre reintrodurre senza ritardo nuovi pesi e contrappesi sul piano della politica affinché si possano rafforzare le democrazie locali e dare alle opposizioni (e agli altri soggetti) gli strumenti per vigilare sul mantenimento della legalità all’interno delle amministrazioni comunali. Al riguardo è sufficiente cambiare qualche legge: se si vuole si può. Non c’è più tempo da perdere.

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