Ministro Valditara contro la dirigente Savino: Firenze si ribella, già raccolte 80mila firme di solidarietà
Si va verso una grande mobilitazione: la data è ancora da stabilire.
Ministro Valditara contro la dirigente Savino: Firenze si ribella, già raccolte 80mila firme di solidarietà
Dopo l’aggressione, da parte di alcuni ragazzi di “Azione studentesca”, fuori dal liceo Michelangelo di Firenze continua a tenere banco la discussione innescata dal ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara che ha giudicato “impropria” la circolare scritta dalla dirigente scolastica del liceo Annalisa Savino.
La lettera della preside
Commentando i fatti accaduti fuori dal liceo, la dottoressa Savino ha voluto inviare un messaggio agli studenti ed alle famiglie diramando una circolare.
“Il fascismo in Italia – ha scritto la dirigente - non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a se stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’ diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee”.
La replica del Ministro
Immediata è arrivata “la bacchettata” del ministro Valditara che ha ritenuto “inopportuna” la lettera.
"La lettera della dirigente – ha detto – è del tutto impropria perché non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo e perché in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista".
La reazione del Pd
“Da sabato scorso – ha detto Nicola Armentano, capogruppo del Pd a Firenze – non abbiamo sentito posizioni chiare da parte dell’Esecutivo su quanto avvenuto davanti al liceo Michelangiolo. In compenso è bastato poco tempo per far intervenire con toni minacciosi e di censura il ministro Valditara nei confronti della dirigente scolastica del liceo Leonardo Da Vinci. Un fatto gravissimo.
La scuola è crescita, formazione, è luogo di confronto e dibattito democratico, il ministro piuttosto lavori per promuovere e rafforzare questi valori, perché questo dovrebbe fare chi ricopre il suo incarico. Non bollare come strumentale la lettera della dirigente scolastica del liceo da Vinci, perchè qui di strumentale vediamo solamente il comportamento del ministro, che utilizza il suo ruolo per atteggiarsi a censore”.
Ancora più forte è stato il commento del sindaco di Firenze Dario Nardella.
“Le parole offensive del ministro - ha detto - sono inaccettabili per la nostra città e la nostra comunità scolastica, Valditara si scusi o si dimetta”.
La raccolta firme
Dopo le polemiche innescate “Priorità alla scuola”, il comitato composto da genitori e insegnanti, ha avviato una raccolta firme online. L’appello lanciato in difesa della dottoressa Savino ha riscosso grande successo tanto che sono già state superate le 80mila adesioni.
"In seguito alle dichiarazioni rilasciate oggi dal ministro Giuseppe Valditara – si legge nell’appello – “Priorità alla Scuola” e tutta la comunità educante che si riconosce nei valori della scuola della Costituzione ringraziano ancora la dottoressa Annalisa Savino , dirigente del liceo scientifico Leonardo da Vinci di Firenze, per il messaggio a studenti e famiglie che ha diramato, il 21 febbraio 2023, in seguito a quanto accaduto davanti al liceo Michelangiolo di Firenze. E le esprimono la loro solidarietà di fronte alle esplicite minacce di provvedimenti disciplinari, scandalosamente lanciate dal ministro durante un’intervista televisiva.
Il ministro che, come tutto il governo in carica, non ha speso nemmeno una parola sull’agguato fascista di sabato 18 febbraio, un episodio gravissimo successo davanti a una scuola pubblica, condanna invece la lettera della dott.ssa Savino
Di fronte al ministro delle teleminacce – hanno proseguito - noi non intendiamo lasciare sola la dottoressa Savino, e cominciamo scrivendo per lei, come lei non ci ha lasciato soli e ha scritto per noi nei giorni scorsi. E invitiamo tutta la comunità educante che si riconosce nella scuola antifascista e democratica a unirsi a queste parole sottoscrivendole”.
Si va verso una grande manifestazione
A mobilitarsi subito sono stati anche i sindacati.
“Il ministro Valditara - hanno detto Flc Cgil nazionale e Flc e Cgil Firenze - ha definito “ridicole” le parole della dirigente che dopo l’aggressione al Liceo Michelangelo, si è rivolta ai propri studenti invitandoli a non essere indifferenti, assolvendo così ai compiti educativi previsti dalla scuola della Repubblica sulla cui Costituzione antifascista il ministro dell’Istruzione e del Merito ha giurato. Dopo le distorsioni della storia a cui abbiamo assistito in questi mesi ora giunge, da parte di Valditara, anche la minaccia di provvedimenti nei confronti della libera espressione dei dirigenti scolastici.
Il ministro farebbe meglio a placare il clima di tensione e di odio suscitato da giovani neofascisti, a condannare l’accaduto, sostenere i dirigenti nell’esercizio delle loro funzioni educative e ad affermare compiutamente un messaggio antifascista”La FLC nazionale, la FLC di Firenze e la CGIL di Firenze si impegnano fin d’ora per la difesa dei principi costituzionali di libertà di pensiero, invitando a una mobilitazione straordinaria tutte le forze democratiche e antifasciste.
“Il Ministro Valditara – ha poi rincarato la dose il leader della Cgil Maurizio Landini - di fronte al gravissimo pestaggio ai danni di alcuni studenti di Firenze da parte di esponenti di Azione Giovani, non ha speso una sola parola per giorni. Ha pensato bene di intervenire sull’episodio per intimidire, minacciando azioni disciplinari, la preside del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci che si è limitata a condannare l’accaduto e a ricordare come la violenza vada fermata prima di ripetere gli errori e gli orrori del passato. Come se fosse una colpa da emendare l’aver messo in guardia dal diffondersi di idee e comportamenti fascisti.“Ma il Ministro – ha aggiunto – non si è fermato a questo, ha approfittato dell’occasione per fare propaganda sulla linea nazionalista del Governo invitando di fatto la dirigente a condividerla.
La Cgil – ha proseguito– è al fianco della preside e difenderà in tutte le sedi il suo diritto a intervenire su un episodio che non deve mai più ripetersi, peraltro a danno di giovani e giovanissimi davanti a una scuola. E ricorda al Ministro che la sua linea politica non può essere imposta a dipendenti e dirigenti della pubblica amministrazione, in particolare nell’ambito dell’istruzione, dove la libertà di pensiero e di insegnamento sono intangibili”.
Una polemica rovente che sta continuando a tenere banco da giorni e che avrà presto ripercussioni anche in Parlamento visto che le opposizioni stanno pensando di presentare una mozione di sfiducia contro il ministro dell’Istruzione.