La resa di Ubaldo Bocci: “Mi dimetto, volevo solo dimostrare l’iniquità del bonus Partite Iva”
Dopo le forti polemiche Ubaldo Bocci si è dimesso dal ruolo di coordinatore, facendo il classico passo indietro.
La resa di Ubaldo Bocci: “Mi dimetto, volevo solo dimostrare l’iniquità del bonus Partite Iva”
Alla fine si è dimesso: Ubaldo Bocci non è più il coordinatore del Centro destra di Firenze, travolto dall’ondata mediatica suscitata dai 600 euro di bonus Partita Iva che ha riscosso, sebbene denunci un reddito di 277mila euro annui. Bocci però non ci sta a salire sul banco degli imputati dell’improvvisato tribunale mediatico che sta tranciando giudizi su questa vicenda:
“Ho riscosso questa cifra perché volevo devolverla in beneficenza a chi ne ha davvero bisogno” ha puntualizzato in un primo momento.
Apriti cielo: il popolo del web si è scatenato al grido “Non puoi fare beneficenza con i nostri soldi”. Allora Bocci ha spiegato che il suo era solo il tentativo di denunciare e far vedere come la legge sul bonus partite Iva non funzionasse potendo essere percepito da chiunque, anche da chi come lui non aveva avuto danni dal Covid: una volta riscossi i soldi infatti li ha dati in beneficenza seguendo il consiglio dei propri commercialisti che evidentemente non avevano messo in conto l’ondata di sdegno che avrebbe ben presto coperto l’intera vicenda.
Dopo le forti critiche sono arrivate le dimissioni
Adesso “per rispetto al centro destra” Ubaldo Bocci si è dimesso dal ruolo di coordinatore, facendo il classico passo indietro: resta semplice consigliere comunale a Firenze.