Grande incertezza sia a destra che a sinistra: alleanze ancora indefinite in attesa della svolta
Le elezioni amministrative si terranno a Sesto tra settembre e ottobre
Dopo il rinvio delle elezioni amministrative, disposto dal Governo, tra il 15 settembre ed il 15 ottobre, il quadro politico a Sesto Fiorentino continua a rimanere incerto. Sia nel fronte del centrosinistra che in quello del centrodestra, le candidature e gli apparentamenti al momento non sono stati definiti. Sul tavolo c’è solo la ricandidatura già ufficializzata di Lorenzo Falchi, dopo i 5 anni trascorsi alla guida della Città. Esattamente un mese fa, dopo molte giravolte, si è tenuto il primo incontro tra il Sindaco Falchi, la coalizione che lo sostiene ed il Partito democratico, ed è stata condivisa la volontà di aprire un confronto su tutti i temi del programma in vista delle prossime amministrative stilando un calendario di incontri per entrare nel merito delle tante questioni che interessano il futuro della città, con l’obiettivo di ricercare la massima condivisione fra tutte le forze politiche. Attualmente, però, il confronto è ancora in corso. Negli ultimi giorni si è assistito ad una nuova diatriba tra l’on. Gabriele Toccafondi ed il Movimento Cinque Stelle di Sesto. «Ci spiace, neanche poi tanto, sconfermare quando sostenuto da Toccafondi con tanta certezza – ha commentato seccata Maria Flora Russo, capogruppo M5S - forse male informato, ma il Pd non si è "portato dietro" il Movimento Cinque Stelle nella larga maggioranza, nè partecipiamo al relativo "laboratorio politico". Non saranno certo le segreterie di altri partiti nè accordi tra leader presi sopra la nostra testa, a decidere il nostro destino. Se e come il Movimento Cinque Stelle di Sesto parteciperà alle prossime amministrative lo decideranno gli attivisti del gruppo locale». D’impulso Italia Viva ha parlato di senso di stupore che non ha ragione di esistere. «Da ottobre scorso – ha replicato Leonardo Pagliazzi, coordinatore comunale del partito di Matteo Renzi – le forze di centrosinistra si sono confrontate su un possibile percorso comune, e nel corso del mese di gennaio è andato avanti un tavolo anche con Pd e M5S, al quale Italia Viva ha deciso di non partecipare coerentemente con quanto detto fin dall'inizio: per noi il modello vincente é quello delle Regionali, unica strada per l'affermazione di una coalizione veramente riformista, che possa finalmente affrontare le reali problematiche dei sestesi». Dall’altra parte, nel centrodestra, le acque continuano ad essere agitate. Al momento la Lega sviluppa con grande slancio la sua attività politica sul territorio, proponendo temi, avanzando proposte di programma ed entrando nel dibattito politico che coinvolge la città, dalla chiusura della biglietteria della stazione, agli eccessivi assembramenti durante la gara ciclistica di domenica scorsa in onore di Alfredo Martini. Forza Italia continua l’operato in consiglio comunale ma non ha ancora sciolto le riserve arrivando a mettere in dubbio l’alleanza con le forze del centrodestra se non si troverà un accordo politico che veda Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia esprimersi a favore della nuova pista dell’aeroporto di Peretola la cui realizzazione appare, però, sempre meno probabile. Nel mentre anche Cambiamo, il movimento di Giovanni Toti, ha affermato che presenterà la propria lista alle elezioni amministrative sestesi. Quali e quanti saranno dunque gli schieramenti in campo? A sostenere Lorenzo Falchi, oltre al Pd, saranno anche Sesto Bene Comune ed il Movimento Cinque stelle? E se no, si presenteranno in maniera autonoma o rinunceranno a correre? Ed Italia Viva? Correrà da sola, con un proprio candidato sindaco o in quale collocazione politica deciderà di far parte?. Insomma le domande continuano ad essere svariate ed il quadro politico ancora incerto e nebuloso. Il rinvio delle elezioni ha offerto qualche mese in più per continuare la riflessione e sciogliere ogni nodo. Sarà poi durante l’estate che saranno avviate tutte le procedure per la presentazione delle liste e la raccolta delle firme obbligando ogni partito a rendere noto il percorso che avrà scelto di intraprendere. Vista l’incertezza non sono esclusi colpi di scena, ritiri eccellenti o alleanze ad oggi improbabili. Saranno poi i cittadini, come sempre, ad esprimersi con il voto e a scegliere il futuro della città.