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Emergenza Coronavirus: i sindaci pratesi scrivono a Rossi

Chiedono un'azione energica sul territorio.

Emergenza Coronavirus: i sindaci pratesi scrivono a Rossi
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Bene i primi segnali di attenzione, ma bisogna potenziare l’attività di prevenzione e gestione dei casi di Covid-19 con tre azioni sul territorio.

Emergenza Coronavirus: i sindaci pratesi scrivono a Rossi

E’ quanto propongono tutti i sette sindaci del territorio pratese e il presidente della Provincia di Prato in una lettera inviata al presidente Enrico Rossi e all’assessore Saccardi, alla luce di alcuni cambiamenti del quadro epidemiologico.

Nella lettera, Puggelli, Biffoni, Bongiorno, Bosi, Calamai, Morganti e Prestanti, ringraziano per gli sforzi messi in campo dalla Regione Toscana anche nei confronti dell’ospedale cittadino, a cui tutti i comuni stanno inviando il massimo sostegno possibile, e accolgono con  favore l’apertura della Regione al potenziamento dell’attività sul territorio, con l’accesso ai tamponi da parte dei medici di famiglia e dei pediatri, ma ribadiscono la necessità di un’azione ancora più energica e capillare. 

Le proposte

I sindaci avanzano dunque tre proposte specifiche per potenziare l’attività di screening sulla popolazione residente nel territorio pratese:

- L’estensione della possibilità di eseguire test di screening anche nei presidi territoriali, anziché solo presso il Pronto Soccorso dell’ospedale, in modo che siano accessibili anche a tutti i medici e pediatri di famiglia.

- L’esecuzione dei tamponi, oltre ai “contatti stretti” dei pazienti COVID, anche a tutti coloro che hanno avuto contatti occasionali e, più in generale, ai frequentatori abituali del caso.

- L’adozione di “screening di massa” da introdurre in modo progressivo, partendo da dove si è registrata una maggiore incidenza di casi di Coronavirus, al fine di individuare in modo più efficace i soggetti positivi paucisintomatici in fase precoce. 

La richiesta di incontro

I sindaci concludono chiedendo dunque un incontro urgente e si mettono a disposizione per offrire tutto il supporto necessario anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di volontariato aderenti alla Protezione Civile dei Comuni della Provincia di Prato sul modello di quanto già fatto in altre zone della Toscana e dell'Italia.

La lettera completa

Gentile Presidente,
Gentile Assessore,


facciamo seguito alle note inviate nelle scorse settimane alle quali, ad oggi, non abbiamo ricevuto riscontro per tornare a chiedere un incontro urgente e un confronto sulla strategia di contrasto all’emergenza da Coronavirus nel nostro territorio.
Stiamo osservando una variazione nell’andamento dell’epidemia che ci preoccupa e, a nostro avviso, suggerisce d’integrare l’attuale strategia di contrasto alla diffusione del virus attraverso il potenziamento dell’attività di prevenzione e gestione dei casi sul territorio.
Infatti, se nella prima fase dell’epidemia per la gran parte dei casi che si verificano era individuabile un nesso causale, oggi assistiamo ad un preoccupante aumento di casi per i quali non è possibile individuare con precisione la catena epidemiologica, oltre che all’insorgenza di veri e propri
cluster circoscritti - come le RSA o alcune aree delle nostre città (condomini, abitazioni vicine, etc) –
che, se non adeguatamente gestiti, rappresentano un pericolo per la circolazione del virus, ma anche per una futura ripresa della sua diffusione quando le attuali misure di contenzione della popolazione saranno alleggerite.
A questa osservazione, si aggiungono le segnalazioni di numerosi cittadini che ci riferiscono di non essere stati sottoposti ad alcun test di screening nonostante fossero entrati in contatto con casi di COVID. Inoltre, numerosi medici di famiglia riferiscono di avere tra i loro assistiti pazienti che, seppur
con quadri sintomatologici riconducibili a COVID, non riescono ad accedere ai test diagnostici se non in
fase avanzata di malattia quando costretti a recarsi al Pronto Soccorso.
Quel che è ancora più grave è che, in alcune situazioni come quella che vi avevamo segnalato
nelle scorse settimane relativamente alla RSA di Comeana, si assiste all’incremento dei casi di decesso
anche in ospiti non precedentemente sottoposti a test di screening, ma con quadri clinici riconducibili a
COVID.
Siamo consapevoli delle difficoltà che tutte le nostre istituzioni stanno attraversando e gli sforzi enormi messi in campo per far fronte all’emergenza in corso da parte della Regione Toscana.
Ci sentiamo di ringraziarvi per l’attenzione e gli sforzi che quotidianamente vengono fatti a favore del nostro ospedale Santo Stefano che – con i suoi professionisti - rappresenta un punto di riferimento importante per le nostre comunità, tanto che ogni giorno cerchiamo di far arrivare il massimo sostegno dalle nostre Amministrazioni e dalle varie realtà associative e benefiche dei Comuni.
Riteniamo, però, che - alla luce di queste nuove evidenze – l’emergenza sanitaria in corso dovrebbe essere affrontata con un’azione altrettanto energica anche a livello territoriale. Purtroppo, ad
oggi, registriamo come questo aspetto non ricopra un ruolo centrale nella strategia regionale.

Per questo vi chiediamo di fare il possibile per rafforzare l’attività di prevenzione e, soprattutto, Ti proponiamo di avviare una nuova fase di contrasto alla diffusione del virus attraverso il potenziamento dell’attività di screening sulla popolazione residente nei nostri territori.
A questo proposito ci sentiamo di proporre l’estensione della possibilità di eseguire test di screening anche nei presidi territoriali, anziché solo presso il Pronto Soccorso dell’ospedale, in modo che siano accessibili anche ai medici di famiglia.
Parallelamente riteniamo utile allargare l’esecuzione dei tamponi, oltre ai “contatti stretti” dei pazienti COVID anche a tutti coloro che hanno avuto contatti occasionali e, più in generale, ai frequentatori abituali del caso.
Inoltre, sull’esempio di quanto già fatto in altre Regioni del Paese e zone della Toscana, suggeriamo di adottare la strategia degli “screening di massa” che potrebbe essere introdotta in modo progressivo, partendo da alcune zone della città o da alcuni Comuni della Provincia dove si è registrata una maggiore incidenza di casi di Coronavirus al fine di individuare in modo più efficace i soggetti positivi paucisintomatici in fase precoce.
Per tutto questo, riteniamo che - analogamente a quanto fatto per l’ospedale - sia fondamentale fin da subito rafforzare l’attività dei professionisti del Dipartimento di Prevenzione.
Certi di avanzare questa proposta in un’ottica di collaborazione e nell’obiettivo comune di superare quanto prima l’epidemia in corso, ci mettiamo fin da adesso a disposizione per offrire tutto il supporto necessario, come ormai da settimane stiamo facendo, anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di volontariato aderenti alla Protezione Civile dei Comuni della Provincia di Prato.
Aspettiamo un vostro gentile riscontro e concludiamo auspicando un incontro urgente per confrontarsi sulla nostra proposta.


Saluti cordiali.


Francesco Puggelli
Presidente della Provincia di Prato
Sindaco di Poggio a Caiano
Matteo Biffoni
Sindaco di Prato
Guglielmo Bongiorno
Sindaco di Cantagallo
Primo Bosi
Sindaco di Vaiano
Simone Calamai
Sindaco di Montemurlo
Giovanni Morganti
Sindaco di Vernio
Edoardo Prestanti
Sindaco di Carmignano

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