Verso le regionali

È bufera in Forza Italia: l’On. Stefano Mugnai ha lasciato l’incarico di coordinatore regionale

Poco fa l’on. Mugnai ho trasmesso al Presidente Berlusconi le sue dimissioni da Coordinatore Regionale per la scelta fatta dal livello nazionale in ordine ad una “capolistura”.

È bufera in Forza Italia: l’On. Stefano Mugnai ha lasciato l’incarico di coordinatore regionale
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È bufera in Forza Italia: l’On. Stefano Mugnai ha lasciato l’incarico di coordinatore regionale di Forza Italia

Già stamani, con l’indicazione di Marco Stella capolista nel listino Firenze 1 di Forza Italia, al posto di Jacopo Cellai scivolato al terzo posto in lista per le elezioni regionali, erano apparse evidente le fibrillazione interne al partito. Poco fa l’On. Stefano Mugnai, coordinatore azzurro della Toscana  ha rassegnato le dimissioni.

La dichiarazione di Mugnai

“Sono felice ed orgoglioso di comunicare che Forza Italia ha presentato le liste in tutte e tredici le circoscrizioni provinciali per le elezioni regionali e nei comuni di Arezzo, Cascina e Viareggio per le elezioni comunali  - ha commentato - liste assolutamente competitive con candidati di qualità. Saranno determinanti nel contribuire alla vittoria del centrodestra in Toscana e nei comuni che vanno al voto. Un ringraziamento non formale va a tutti coloro che ci hanno messo la faccia e si sono candidati, ma anche a coloro che, pur meritando di esserlo, hanno fatto un passo indietro lasciando spazio ad altri: segno di un partito vitale dove la militanza e la lealtà al Presidente Berlusconi sono valori importanti. Di questo sono particolarmente riconoscente a tutti gli eletti ed a tutti dirigenti che hanno contribuito a costruire una comunità politica di cui mi onoro di far parte."

“Colgo anche l’occasione per comunicare che poco fa ho trasmesso al Presidente Berlusconi le mie dimissioni da Coordinatore Regionale per la scelta fatta dal livello nazionale in ordine ad una “capolistura”; il mio è un gesto dovuto verso i nostri militanti e dirigenti che si sono trovati di fronte ad una decisione poco comprensibile e che avevano necessità di ricevere un segnale politico forte: era mio dovere darglielo. Ho comunque portato a termine il mio compito nonostante avessi rappresentato ai vertici nazionali del partito perplessità e preoccupazioni che sono condivise da molti. Il fatto che la decisione assunta sia poi stata di segno opposto rispetto a quanto avessi rappresentato, mi costringe a prendere atto di non godere più della fiducia dei miei referenti nazionali e assumere le conseguenti decisioni”.

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