«Dopo Shelbox e Giemmegi perdiamo un’altra azienda storica del paese»

Il capogruppo della Lega a Castelfiorentino, Susi Giglioli, interviene sull'annunciata chiusura della Falegnami. «Dimostrazione che l'assistenzialismo non paga»

«Dopo Shelbox e Giemmegi perdiamo un’altra azienda storica del paese»
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«Dopo la Shelbox e la Giemmegi perdiamo un’altra azienda storica del paese, da oggi il nostro tessuto sociale sarà ancora più povero. Credo che non sia una notizia sorprendente ma il risultato di un percorso economico globale in cui le ditte se non riescono a trovare uno sbocco all’estero non sono più competitive con costi di produzione e di manodopera, vessate da imposizioni fiscali insostenibili». E' il commento di Susi Giglioli (a sinistra nella foto in alto), capogruppo della Lega di Castelfiorentino, alla notizia della chiusura della Falegnami, che ha annunciato il licenziamento di tutti i 47 dipendenti (LEGGI QUI).

«Se economicamente non si proteggono le imprese di conseguenza non si può proteggere gli operai in un circolo vizioso in cui la manodopera è sempre più a basso costo e con contratti a intermittenza – ha aggiunto Giglioli - Credo che da parte di tutti, compreso i sindacati e la politica che ha fatto di questo caso lo slogan delle ultime campagne politiche, sia necessario prendere atto che nel rapporto impresa/stato/occupazione c’è un circolo economico che non può essere solo assistenziale. Il Pd di Castelfiorentino ha presentato una mozione in uno degli ultimi Consigli comunali in cui impegnava il sindaco e la giunta (praticamente se stesso) ad avallare l’ennesima cassa integrazione straordinaria per la Falegnami. La Lega ha avuto forti perplessità anche perché eravamo chiaramente di fronte a una misura senza un piano economico strutturale chiaro da parte dell’azienda. Alla fine ci siamo astenuti con il messaggio chiaro che questa misura servisse per dare la possibilità agli operai di cercarsi un nuovo lavoro. Ecco, che dopo un paio di mesi, così è stato».

«Il mio pensiero – ha concluso Giglioli - va agli operai e alle famiglie che rappresentano, per questo paese, un indotto importante con l’augurio che possano trovare presto uno sbocco significativo».

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