POLITICA

Cambiamo con Toti (Prato) punta il dito contro il sistema sanitario irresponsabile e inadeguato

Cambiamo con Toti (Prato) punta il dito contro il sistema sanitario irresponsabile e inadeguato
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"E’ di pochi giorni la notizia che i tanto sbandierati 500 nuovi posti all’Ex CREAF non saranno più 500 ma soltanto, si fa per dire 150".

Inizia così Cambiamo con Toti Prato che mette sotto la lente d'ingrandimento le decisioni e il sistema sanitario toscano.

Cambiamo con Toti  contro il sistema sanitario

"Notiamo tuttora che la politica non costituita da fatti ma slogan ed annunci. Ci spiace riproporre nuovamente che avevamo un ospedale utilizzabile ed in parte ristrutturato, pronto all’uso. Ulteriore problema: i lavori si protrarranno a lungo e probabilmente non sara piu necessario, speriamo.
Tutto ciò dimostra la passata politica, di cui il Nostro Governatore non è stato solo spettatore come noi cittadini, ma parte attiva, ha portato il sistema sanitario toscano, eccellenza italiana una volta, ad essere in crisi, senza programmazione e soprattutto preda di ripicche e personalismi che hanno come unico risultato lo spreco di denaro. Sei mesi dalla fine della prima ondata Covid-19 passati a fare campagna elettorale invece di programmare la logistica dell’emergenza attuale.
In questa situazione paradossale e talvolta tragica, si innestano anche problemi di quotidianità.
Sembra che la mano destra non sappia cosa fa la sinistra: è di pochi giorni fa la segnalazione di una famiglia, Covid positiva in quarantena domiciliare fortunatamente, che non aveva ricevuto indicazione sullo smaltimento dei rifiuti “particolari”, con problemi igienici e di sicurezza.
Come Cambiamo con Toti, siamo sempre stati disponibili al dialogo ed a fornire suggerimenti ed aiuto, non è il momento di fare sterili polemiche.
Purtroppo notiamo che la mancanza di protocolli operativi, rischiano di portare al collasso le strutture ospedaliere dove gli operatori costretti a turni massacranti e con scarsità di presidi ospedalieri fanno i miracoli per mitigare la situazione.
Siamo pertanto a richiedere con forza dei protocolli operativi, chiari, precisi e puntuali, che permettano di evitare il sovraffollamento delle strutture ospedaliere, supportando adeguatamente quella risorsa di primo intervento che sono i medici di base, attualmente abbandonati a se stessi".

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