Calenzano

Aumento spese militari: il consiglio comunale di Calenzano dice no

Aumento spese militari: il consiglio comunale di Calenzano dice no
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Durante il Consiglio comunale di ieri, giovedì 31 marzo, è stato approvato - nonostante il voto contrario delle destre - l’ordine del giorno di Sinistra per Calenzano contro l’incremento delle spese militari da parte del Governo italiano.

Aumento spese militari: il consiglio comunale di Calenzano dice no

Il 16 marzo infatti la Camera dei Deputati ha approvato a larga maggioranza un ordine del giorno, proposto dalla Lega e firmato anche da PD, FI, IV, M5S e FdI, che impegna il Governo ad avviare l’incremento delle spese militari per la Difesa per arrivare al 2% del PIL, seguendo sia le indicazioni dello stesso Ministero della Difesa che gli accordi interni all’Alleanza Atlantica, mai ratificati e resi vincolanti dal Parlamento.

Secondo Milex - Osservatorio sulle Spese Militari Italiane, per l’Italia ciò significherebbe passare da una spesa di circa 25 miliardi attuali di euro (68 milioni al giorno) ad almeno 38 miliardi (104 milioni al giorno), che vanno ad aggiungersi ai 5’892 miliardi di dollari che la NATO ha speso dal 2015 in poi nei propri eserciti: una cifra astronomica, uno spreco immane se si pensa che gran parte di questi fondi potevano essere investiti nella sanità, nella ricerca e per la transizione ecologica.

È evidente, anche di fronte all’attuale situazione di conflitto in Ucraina e di più generale tensione internazionale, che lo sforzo più grande da fare sarebbe quello di ricercare la pace, affidandosi alla diplomazia, e non quello di comprare e vendere nuove armi.

Per questo, con l’approvazione dell’ordine del giorno di Sinistra per Calenzano e accogliendo gli emendamenti proposti dalla maggioranza, il Consiglio comunale ha espresso la propria più forte contrarietà rispetto all’aumento delle spese militari del 2% entro il 2024 come previsto dal Parlamento e dal Governo, chiedendo anche a fronte della situazione internazionale di rivedere questa previsione e di intraprendere con decisione la strada della pace e del disarmomultilaterale, a partire dagli armamenti nucleari.

 

Come recita l’articolo 11 della Costituzione Italiana, “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni rivolte a tale scopo”.

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