Il principe dei vini toscani

Un'azienda senese a Opera Wine tra le migliori 130 cantine italiane

Carpineto ha schierato il gioiello di famiglia, un fuoriclasse: Brunello di Montalcino Riserva 2016

Un'azienda senese a Opera Wine tra le migliori 130 cantine italiane
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Carpineto, anche quest'anno tra le migliori 130 aziende italiane selezionate per Opera Wine.  Il "salotto buono" del vino italiano, dopo molti anni che l'hanno vista protagonista con il Vino Nobile di Montepulciano, porta per la prima volta il principe dei vini della Toscana, prodotto in uno dei territori più importanti in assoluto.

L'azienda, fondata da Sacchet e Zaccheo nel 1967 in Chianti Classico, e presente in tutte le principali denominazioni toscane, nel territorio ilcinese è arrivata abbastanza recentemente, non ha temuto il confronto con aziende storicamente blasonate e con dimensioni di gran lunga maggiori e ha puntato da subito sull'eccellenza e sulla ferma determinazione di produrre grandi vini. Ha puntato in alto, è proprio il caso di dire, e da più punti di vista...

Oggi a suo favore giocano vari fattori

Proprio l'altitudine e la posizione della tenuta (in località Rogarelli), l'esposizione a nord che assicura ventilazione e un clima fresco, il forte legame con la tradizione rispetto all'uso dei lieviti, le fermentazioni e l'affinamento. E poi una giovane produttrice enologa che guarda ai vini di questa denominazione con la ferma determinazione di farne la punta di diamante dell'azienda.

E a dire dalla fortuna critica, nazionale e internazionale, proprio della Riserva 16, sembra avere imboccato la strada giusta:
3 Stelle Oro Guida Oro I Vini di Veronelli 2023
95 e Faccino Doctor Wine Guida Essenziale ai Vini d'Italia 2023
4 Stelle Guida Vini Buoni d'Italia 2023
Gold Award The Wine Hunter Awards
97 e Platinum Medal Decanter
96 Wine Spectator
94 e Double Gold Medal Gilbert and Gaillard

A firmare la Riserva del Brunello di Montalcino 2016 è infatti Caterina Sacchet

«Sono molto contenta e orgogliosa quest'anno di portare a OPERA WINE una denominazione che non avevamo ad oggi ancora mai presentato nelle edizioni precedenti - racconta Caterina Sacchet - La 2016 è un'annata spettacolare a 360 gradi, un'annata, considerata la migliore da inizio millennio, che ha caratterizzato vini di grandissima potenzialità grazie all’elevata concentrazione dei componenti nobili. Un'annata destinata a passare alla storia. Un'ottima struttura polifenolica che ha generato un vino con un'incredibile prospettiva evolutiva, una straordinaria longevità e tipicità territoriale».

E' Antonio Micheal Zaccheo, con Caterina seconda generazione della Carpineto, ed export manager, a esprimere grande soddisfazione anche per l'ottima performance sul mercato della Riserva 2016ì.

«Complice da una parte una produzione dell'annata più contenuta rispetto alla precedente, dall'altra l'aver collezionato una fortuna critica decisamente molto buona, e soprattutto l'oggettiva eccellenza qualitativa, ma la Riserva 2016 è andata a ruba. E non solo presso quei mercati consolidati come Stati Uniti e Canada ma anche scalando, insieme ad altri vini premium, mercati emergenti come Singapore, Vietnam e soprattutto la Corea del Sud.

Proprio quest'ultimo è un Paese che per noi sta rappresentando un exploit, abbiamo raddoppiato il nostro export lì nel giro di due anni. L'idea vincente è stata lavorare molto sul pairing con la tradizione gastronomica coreana. Non solo, uno dei plus di Carpineto è avere un archivio enoico straordinario con bottiglie che ancora garantiscono ottime performance e che scendo fino ai primi anni '80, questo permette di soddisfare in oriente una domanda forte di collezionisti e alta ristorazione che cerca vini per grandi verticali o da collezione».

Le uve della Riserva sono uve raccolte unicamente da Vigneto Paradiso, uno dei più alti della denominazione, laddove lo sguardo si abbandona al respiro più vasto e abbraccia un panorama spettacolare.

A 500 metri sul livello del mare e con una vista privilegiata

La Tenuta di Montalcino di Carpineto, in posizione privilegiata, a 500 mt sul livello del mare, in località Rogarelli, è infatti uno degli insediamenti più alti della denominazione e più panoramici con la vista che spazia dal centro storico di Montalcino (da cui dista 2 km in linea d'aria) del quale s’inquadra l'intero perimetro della cinta muraria, alla Val d’Arbia, dove all’antica Cassia si unisce la via Francigena, e nelle giornate limpide fino anche a Siena. Alzando lo sguardo poi, oltre la prima linea di colline all’orizzonte verso nord, si possono scorgere addirittura le colline del Chianti Classico sopra Siena.

La più piccola delle cinque tenute di Carpineto è tra le più suggestive: una sorta di wine boutique con casali del Settecento in pietra a formare una sorta di piccolo borgo. Spicca un antico pozzo, una loggia panoramica, la cantina in pietra molto suggestiva. Il tutto come incorniciato da querce secolari .Tutto intorno 53 ettari di terreno di cui 10 di vigneto piantati a sangiovese grosso allevato a cordone speronato (3,5 h di Brunello, 5 di Rosso di Montalcino, il resto Sant'Antimo Rosso), a una densità di 5700 piante per ettaro, un uliveto e un fitto bosco di querce, lecci e macchia mediterranea nel pieno rispetto della biodiversità.

Turismo su misura in una delle zone più belle della Toscana

Un piccolo "eremo" di pace e silenzio dove l'enoturismo si declina esclusivamente "su misura" e su prenotazione con tasting esperenziali nel loggiato con vista sui vigneti, passeggiate sensoriali tra i profumi della macchia mediterranea, soste di contemplazione e bird watching proprio davanti al vigneto Paradiso nel punto più in alto.

Dal punto di vista geologico, la tenuta, o Appodiato,di Montalcino si trova sul complesso indifferenziato delle argille scagliose, costituito prevalentemente da scisti, calcari marnosi e arenarie quarzose.

La leggera esposizione verso nord, in posizione panoramica e ventilata, dona ai vini di questa tenuta un microclima unico, caldo di giorno e temperato e fresco di notte, che conferisce al Brunello profumi intensi e complessi, una bella freschezza, mineralità, eleganza, raffinatezza e grande longevità.

La posizione elevata dei vigneti, addirittura la presenza del muschio a regolarizzare temperatura e umidità del suolo, grande risorsa considerato il cambiamento climatico, permette infatti una maturazione prolungata, quindi una vendemmia tardiva, come si faceva in passato. Tra le ultime vigne ad essere vendemmiate nel territorio, spesso anche l’ultima in assoluto. Questo progredire lento permette di attendere la perfetta maturazione fenolica delle uva mantenendo giusta acidità e tenore zuccherino.

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