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Stop al superbonus, Cna e Confartigianato: "C'è il rischio di un'emergenza sociale"

E' stata presentata al Governo una lista di emendamenti

Stop al superbonus, Cna e Confartigianato: "C'è il rischio di un'emergenza sociale"
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Superbonus e crisi emergenziale per le aziende. E' ormai un dato concreto la preoccupazioni dell'edilizia dopo i provvedimenti del governo. Lo è anche per le associazioni di categoria. Va in quest'ottica anche l'incontro di Cna Toscana Centro Cento, Confartigianato Imprese Prato e l’onorevole di Fratelli d'Italia, Erica Mazzetti.

Un incontro volto alla ricerca di soluzioni realistiche e urgenti

L'obiettivo per le associazioni di categoria è quello di trovare delle soluzioni per gestire la difficile situazione venutasi a creare nel settore dell’edilizia. Il tuto dopo i recenti provvedimenti del governo che ha decretato il blocco di tutte le cessioni dei crediti dei bonus fiscali a partire dal Superbonus 110, una Legge di Stato che dal 2020 ha subito ben 33 modifiche  (fonte Italia Oggi).

Secondo le associazioni di categoria questo sta dando incertezza al sistema delle imprese, dei professionisti e dei cittadini che avevano programmato interventi edilizi di ristrutturazione ed efficientamento.

Le imprese della filiera casa e costruzioni hanno contribuito anche alla crescita del PIL negli ultimi due anni, alla crescita dell'occupazione, e ancora una volta rischiano di essere il tassello più penalizzato dell'assenza di strategie e visioni di politica industriale di un Paese che ne ha estremo bisogno.

A Mazzetti una serie di emendamenti da portare al Governo

L’onorevole Erica Mazzetti, di Forza Italia, ha accettato la richiesta delle categorie dell’edilizia di Cna Toscana Centro e Confartigianato Imprese Prato per un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi su questo tema.

I rappresentanti delle categorie hanno innanzitutto illustrato all’onorevole Mazzetti le enormi difficoltà della situazione creatasi ora col blocco della cessione dei crediti che determina una crisi di liquidità per molte aziende del settore e la necessità di individuare un compratore di ultima istanza per disincagliare i crediti a oggi chiusi nei cassetti fiscali delle aziende.

Per questo, all’onorevole Mazzetti è stata consegnata una lista di emendamenti al decreto legge del 16 febbraio, finalizzati a conseguire un periodo transitorio che non comprometta drasticamente  le aspettative dei cittadini con i lavori in corso per l’efficientamento energetico e consolidamento sismico dei propri immobili e metta in grado professionisti, tecnici e imprese di assolvere al meglio i loro compiti sia per gli aspetti tecnici che per gli aspetti documentali di corretta esecuzione dei lavori.

Le dichiarazioni del presidente nazionale e provinciale di Confartigianato Costruzioni

“I bonus per l’edilizia – ha detto Stefano Crestini, presidente nazionale e provinciale di Confartigianato Costruzioni – hanno favorito e determinato una strutturazione delle aziende del settore che, per far fronte agli impegni, hanno fatto investimenti importanti e oggi sono pronte a raccogliere la sfida della riqualificazione del nostro patrimonio edilizio. Una ricchezza che non deve venir dispersa. A questo scopo sarebbe utile metterci intorno a un tavolo per ripensare i bonus edilizi, a una loro evoluzione come incentivo fiscale per uno sviluppo virtuoso di un settore trainante per l’intera economia come quello dell’edilizia”.

Il rischio di un'emergenza sociale

“Siamo soddisfatti dell’ascolto ottenuto in occasione dell’incontro con l’onorevole Mazzetti – ha precisato Riccardo Castellucci,  presidente di CNA Costruzioni Toscana Centro – All’onorevole abbiamo consegnato una lista di emendamenti al famigerato decreto del 16 febbraio scorso che, va detto, è frutto di una politica scollegata dalla realtà e dal mondo delle imprese, e mette in ginocchio tutte le aziende che hanno lavorato in osservanza di una Legge dello Stato applicando lo sconto in fattura e mettendosi in gioco con investimenti e assunzioni. Ora quindi ci troviamo di fronte al rischio concreto di un’emergenza sociale, oltre che economica. Auspichiamo che le nostre richieste e proposte siano ascoltate a Roma, questo è fondamentale, perchè la situazione dei crediti incagliati va vista come una vera e propria crisi emergenziale alla quale il Governo deve provvedere, mettendo in campo misure immediate per le aziende, e provvedimenti che vadano anche a scongiurare il rischio di speculazioni sulla vendita delle cessioni del credito. Questo è un ulteriore pericolo per le imprese. Bisogna porre la massima  attenzione affinché, oltre alla spirale di crisi economica che si sta creando, non si inneschi anche una spirale sociale legata al rischio di infiltrazioni e usura”.

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