Record Gallerie degli Uffizi? Rsu: "Nessun record ma tanta preoccupazione"

Record Gallerie degli Uffizi? Rsu: "Nessun record ma tanta preoccupazione"
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“Esprimiamo stupore dopo aver letto sulla stampa di un giugno da record per Le Gallerie degli Uffizi quando la realtà che viviamo quotidianamente nei musei è ben differente". Così Rsu Opera dopo il comunicato inviato ieri dalle Gallerie degli uffizi sul record di giugno.

Record Gallerie degli Uffizi? Solo preoccupazione per Rsu

“L'unico confronto che andrebbe fatto per capire gli effetti ancora pesanti della pandemia e cercare tutti insieme come scongiurarne ricadute occupazionali, sarebbe paragonare i dati attuali con il mese di giugno 2019, ma capiamo bene che scoprire una flessione attuale del 70% sarebbe meno trionfalistico e indurrebbe tutti a maggior cautela e soprattutto a riflessioni più serie.

Le percentuali di crescita relativa messe così in risalto dalla Direzione delle Gallerie degli Uffizi, a nostro avviso, sono fuori luogo perché rischiano di distogliere l'attenzione dalla crisi del settore del turismo culturale che invece a Firenze si fa ancora sentire pesantemente.

Ci preoccupano da mesi il silenzio delle Direzioni museali e del Ministero della Cultura sul mancato arrivo dei ristori alla nostra azienda e i ritardi nel pagamento della cassa integrazione ai lavoratori. Ma soprattutto siamo preoccupati per l’elevato numero di lavoratrici e lavoratori ancora costretti a casa dall’assenza di lavoro, una situazione che sta diventando sempre più insostenibile”.

Così la Rsu di Opera Laboratori commenta l’ennesima notizia dai toni trionfalistici relativa alle Gallerie degli Uffizi.

I sindacati esprimono preoccupazione per i 300 lavoratori che gestiscono in appalto i servizi museali non solo degli Uffizi, ma anche di: Accademia, Bargello e Museo di San Marco sottolineando che al momento è impiegato solo il 50% della forza lavoro ed esprimono preoccupazione per il termine del blocco dei licenziamenti.

“Senza di noi non ci sarebbero state le riaperture di questi mesi, siamo la forza lavoro silenziosa che ha permesso passerelle mediatiche per direttori e politici - spiegano i lavoratori – eppure, dopo anni di impiego nel settore dei Beni Culturali, rischiamo il posto di lavoro, e in tutti questi mesi di crisi non è stata spesa da parte dei vari Direttori nemmeno una parola di solidarietà nei nostri confronti”.

“Chiediamo – aggiungono - ai vertici di Opera Laboratori, al Ministero, al Comune di Firenze e ai direttori dei musei un confronto aperto per scongiurare gli scenari peggiori per i lavoratori. Il totale disinteresse – concludono le rappresentanze sindacali dei lavoratori - delle istituzioni e il continuo sbandierare numeri fini a se stessi dalle direzioni dei musei, dopo mesi di cassa integrazione da fame, rischia di produrre conseguenze ancora peggiori per un numero elevato di famiglie; siamo i primi a volerci lasciare questa tragedia alle spalle, ma concretamente, certi annunci invece non ci bastano più e non fanno bene alla città di Firenze”.

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