Commercio

Pubblici Esercizi, divieto di consumo al bancone. Si tratta dell’ennesimo accanimento nei confronti della categoria

Brogi, “È una falsa partenza, che spiazza e delude”.

Pubblici Esercizi, divieto di consumo al bancone. Si tratta dell’ennesimo accanimento nei confronti della categoria
Pubblicato:

Pubblici Esercizi, divieto di consumo al bancone. Si tratta dell’ennesimo accanimento nei confronti della categoria

 

Una circolare del Ministero dell’Interno inviata alle Prefetture ha, purtroppo, chiarito l’incertezza riguardante il consumo al bancone all’interno dei pubblici esercizi. Nella nota dell’Interno si afferma che “rimane esclusa, relativamente agli esercizi pubblici di somministrazione di alimenti e bevande, la possibilità di consumazione al banco”. “Come Fiepet Confesercenti, subito dopo la pubblicazione del Decreto Riaperture avevamo
espresso il nostro parere circa la legittimità del consumo al bancone in quanto non esplicitamente definito nel testo. – afferma Franco Brogi Presidente Fiepet Confesercenti Firenze – Con la diffusione della Circolare del Ministero dell’Interno arriva l’ennesima e pesante batosta nei confronti della categoria, già pesantemente penalizzata dalle chiusure e restrizioni. Un’ulteriore accanimento verso i pubblici esercizi che fatichiamo a comprendere, e che genera
distorsioni concorrenziali tra le attività”.

La falsa partenza

“In questo modo lunedì 26 aprile avremo una ‘falsa partenza’ in quanto buona parte dei pubblici esercizi, che non hanno spazi all’esterno, non potranno riprendere la loro attività ma
continuare con l’asporto. – continua Brogi - Dopo 14 mesi di chiusure ed emergenza è necessario ed urgente trovare soluzioni diverse; occorre mettere in campo una nuova politica fatta di nuovi strumenti normativi, che non possono limitarsi a divieti e limitazioni all’attività di impresa”.

Molte attività costrette alla chiusura

“Il settore dei pubblici esercizi sta perdendo attività, costrette alla chiusura definitiva, e posti di lavoro. – prosegue Brogi - Questo determina un effetto a catena che procura un disagio sociale che diventerà sempre più difficile da sanare. Le scelte di quest’ultimo decreto sembrano estremamente punitive, rispetto a quelle adottate in momenti più critici dal punto di vista sanitario. Pur applicando rigorosi protocolli di sicurezza oggi si ritiene che il problema sia
l’utilizzo degli spazi interni. Risulta incomprensibile e, soprattutto, insostenibile per le nostre imprese.” “Sono necessarie scelte forti e precise e la nostra associazione è pronta a fare la propria parte, senza tirarsi indietro, con proposte serie perché il nostro contributo non è finalizzato solo a segnalare ma a individuare le soluzioni.” – conclude il Presidente Fiepet Confesercenti Firenze - È questa la vera sfida, questo è l’obiettivo che dobbiamo raggiungere se vogliamo evitare il ‘rischio calcolato’ di veder chiudere migliaia di imprese del settore prima del termine dell’emergenza. Vogliamo lavorare e possiamo farlo in sicurezza, rispettando i protocolli e le linee guida; senza ulteriori e incomprensibili ostacoli all’attività di impresa”.

Seguici sui nostri canali