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«Portare avanti l’azienda è ora una ragione di vita»

A tu per tu con Leonardo Razzolini di “Not Only Clothing” dopo l’improvvisa scomparsa di Emanuele Novi.

«Portare avanti l’azienda è ora una ragione di vita»
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«Portare avanti l’azienda è ora una ragione di vita»

 

Dal buio alla luce. Con la voglia di non rassegnarsi a quel vuoto che si sente nel cuore per portare avanti il progetto ideato e realizzato insieme, gomito a gomito. «Quello che è avvenuto il 19 settembre scorso, con la tragica scomparsa di Emanuele Novi, ha riempito di dolore le nostre vite, un dolore che oggi stiamo cercando di tramutare in voglia di rivincita per portare Emanuele dove ha sempre meritato di stare. Gestire l’azienda fondata insieme a lui è diventato oggi la nostra ragione di vita». Si è espresso con queste parole Leonardo Razzolini, 23 anni, fondatore insieme ad Emanuele ed Elia Fratini del brand di abbigliamento “Not only Clothing”, l’azienda costituita insieme al giovane sestese deceduto a 26 anni dopo il terribile schianto con la sua moto in via Pertini a Calenzano.

 

La missione

 

«In realtà - ha spiegato subito Leonardo - “Not only Clothing” non è soltanto un brand di abbigliamento, vuole essere la visione originale e alternativa delle cose, che si presenta con un’identità lineare e minimal, ma capace di stravolgere le idee. Da sempre, infatti, insieme ad Emanuele ed Elia ci siamo posti come missione quella di mettere passione e qualità prima di tutto». Il prossimo 3 dicembre sarà festeggiato il primo anno di vita dell’azienda, ideata durante la prima quarantena dell’emergenza sanitaria, con l’intento di far capire che col duro lavoro e con la costanza si può arrivare dovunque. E l’hanno dimostrato. «Dopo un lungo anno dedicato alla costruzione della società a responsabilità limitata, mille affari burocratici da risolvere e produzioni create da zero - ha proseguito Leonardo - abbiamo iniziato a commercializzare i nostri capi riscontrando un successo ed un sostegno che ci ha davvero sorpreso e che ci ha portato, alla fine del mese scorso, a lanciare la nostra 4° collezione. Finora - ha precisato con entusiasmo - abbiamo venduto circa 650 capi d’abbigliamento e non abbiamo avuto nemmeno un reso. E non possiamo che esserne orgogliosi».

 

La storia

Fin da subito i fondatori hanno puntato sul made in Italy avviando una ricerca sui materiali da utilizzare: le prime magliette sono state realizzate in Cotec, il primo cotone smart ottenuto con un esclusivo processo produttivo, totalmente tracciabile e certificato, che trasforma i ritagli tessili di cotone 100% e pre-tinto, in filati riciclati. «Il nostro obiettivo è stato quello di lavorare sui dettagli della maglia, ovvero il colletto elasticizzato e la doppia cucitura sulle spalle - ha aggiunto il fondatore - ponendo attenzione persino sull’etichetta in modo che non fosse invasiva e che non desse fastidio. Fin da subito, poi, abbiamo puntato sul messaggio da promuovere, cercando di rendere nota la nostra filosofia di vita. Not only Clothing vuole essere una mentalità prima di un brand, un modo di essere ed un punto di vista basato sull’essere noi stessi. Non a caso, nel logo aziendale, è raffigurato un occhio: l’occhio è anche rivelazione, lo specchio dell’anima di ognuno di noi». Avvertendo la voglia potente di lasciare un segno, Leonardo, Emanuele ed Elia hanno fondato l’azienda che ha unito l’amicizia con la passione per la moda che i 3 giovani hanno sempre avuto. Hanno dato vita al progetto lanciando il cuore oltre l’ostacolo.

La famiglia di Emanuele

 

«La famiglia di Emanuele - ha raccontato ancora Leonardo - gestisce da molti anni l’azienda Martes ma il nostro amico, prima che socio, non ha mai voluto chiedere neanche un consiglio ai suoi genitori, volendo dimostrare, a sé stesso ed agli altri, di sapersela cavare da solo ed ora, quando Emanuele non c’è più, quasi ogni settimana ci ritroviamo insieme alla sua famiglia per discutere dei progetti in corso, dei nuovi capi di moda e delle scelte da operare per radicarci e portare avanti anche i sogni ed i desideri di Emanuele che ha sempre voluto godersi la vita al 110%». Intenzione dei fondatori è quello di dar vita, nei prossimi anni, ad un vero e proprio store che non sia però solo un negozio di moda. «Ci piacerebbe realizzare prima di tutto un luogo di ritrovo, dove trovare capi d’abbigliamento, sorseggiare un aperitivo, ascoltare musica o giocare qualche minuto a basket. Ma noi abbiamo i piedi per terra e questo è un progetto che potremo realizzare solo tra qualche anno, quando saremo più conosciuti e potremo disporre di maggiori capitali. Per il momento - ha proseguito - continuiamo a vendere i nostri capi di moda, compresi i diversi accessori che abbiamo già lanciato, sullo store online e alle tante fiere di settore alle quali stiamo partecipando».

 

Successo immediato

Il successo, si potrebbe dire, è stato immediato: lanciata la piattaforma per gli acquisti telematici circa un anno fa, il primo ordine è arrivato da Sesto Fiorentino dopo appena mezz’ora. «E non era non amico, o un familiare eh - ha sorriso Leonardo - da allora gli acquisti sono rimasti costanti, così come le visite sul nostro sito e sui social. In questi mesi il passaparola è stato fondamentale ed abbiamo riscontrato una maggior facilità di vendita durante le fiere, piuttosto che online, perché i nostri capi, essendo di grande qualità, possono essere apprezzati ancora meglio se sono toccati. Nelle scorse settimane all’evento di Milano abbiamo venduto circa 180 prodotti e quella è stata la nostra vera e propria consacrazione come brand». Tantissimi i progetti per il futuro: entro l’anno sarà lanciato il primo piumino per uomini ed il bomber per donne, presto entreranno in commercio anche i primi pantaloni, sono già stati previsti alcuni capi da promuovere per San Valentino ed in vista dell’estate saranno presentati i primi costumi da bagno. «Vorremo riuscire a fare qualcosa anche fuori dall’abbigliamento - ha ammesso Leonardo - stiamo pensando a degli accessori o a dei complimenti d’arredo. Poi l’obiettivo rimane sempre quello di aprire uno store così come, in futuro, ci piacerebbe promuovere una sorta di “Firenze fashion week” che sappia davvero dar spazio e valorizzare i brand di moda emergenti che nella città del Giglio, ed in tutta la Toscana, non mancano, dalle calzature, ai singoli capi di abbigliamento».

Il target della clientela

 

Il target della clientela si è attestato finora tra i 18 ed i 25 anni ma molti capi sono stati acquistati anche dai genitori, per loro stessi o i loro figli, apprezzando l’assoluto made in Italy e la qualità che regge anche i molti lavaggi. «Ripartire, dopo la morte di Emanuele - ha confidato Leonardo - è stato difficile, ci conoscevamo da circa 6 anni ed abbiamo vissuto un rapporto intenso fino all’ultima serata in moto, quando stavamo andando a fare una bevuta e si è verificato quel terribile impatto che ha fatto piombare il buio. E’ ancora difficile abituarci a vivere senza di lui, ogni nostro capo era nato a casa sua a Firenze e poi il creativo, dobbiamo ammetterlo, era soprattutto lui. Per questo oggi rafforzare Not Only Clothing è la nostra ragione di vita. Dai genitori di Emanuele stiamo avendo tantissima forza, stiamo ricevendo un conforto che ci ha commosso, cerchiamo di ascoltare ogni loro parere o consiglio perché non vogliamo mandare niente all’aria e vogliamo portare sempre più in alto quel brand che è nato e continua ad esistere per Emanuele e la sua voglia di vivere. Che è anche la nostra. Per comunicare ciò che siamo noi, senza di lui qui con noi, e per dimostrare che nessuno si deve mai abbattere davanti alle difficoltà, dovendo sempre andare dritti per realizzare i propri sogni. Emanuele, d’altronde, – ha chiosato - ha lasciato tanto della sua anima e questo ci basta per andare avanti. Con lui nel cuore ed impresso, come se fosse tatuato, sulle nostre magliette».

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