Manutenzione auto elettriche: quel problema (irrisolto) dello smaltimento batterie

Manutenzione auto elettriche: quel problema (irrisolto) dello smaltimento batterie
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Tra le varie attenzioni alla sostenibilità che spingono sempre più persone ad adottare scelte green nella loro vita quotidiana, vi è una crescente attenzione e sensibilizzazione verso la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Ed è proprio uno dei mezzi di trasporto che più viene utilizzato a contribuire in maniera decisiva in tal senso: l’automobile.

Per tentare di risolvere questo gravoso problema per la salute dell’uomo e del pianeta, sono state immesse sul mercato le auto elettriche, che non emettono sostanze inquinati a differenza delle macchine a combustione. Inoltre, guidare un’e-car ha il vantaggio di ridurre notevolmente i consumi e le ottime prestazioni in accelerazione rendono questi veicoli sempre più gettonati.

Per quanto riguarda la manutenzione, però, rimane il problema dello smaltimento delle batterie. Una soluzione? Un modo per non affrontare gli impegni che comporta la manutenzione di un mezzo di proprietà è quello di ricorrere al noleggio a lungo termine di auto elettriche.

Noleggiare un’auto elettrica

Il noleggio di un’auto elettrica è la soluzione migliore per evitare al cliente di sobbarcarsi i costi di manutenzione e di smaltimento di una batteria di un’auto che non utilizza carburante fossile per la sua autonomia. La soluzione è ancora più vantaggiosa quando si sceglie il noleggio lungo termine auto elettriche, perché la lunga durata dell’opzione permette di ammortizzare molti altri costi, assieme a quello dello smaltimento della batteria. Il noleggio diventa un valido sistema per risparmiare, dunque, e sottrarsi all’incombenza di contattare società specializzate, i cui costi per contenere il potenziale inquinante di una batteria al litio si aggirano attorno alle migliaia di euro.

Noleggiare a lungo termine un’auto elettrica significa potere contare su costi di gestione davvero bassi e guidare liberamente senza pensieri legati alla manutenzione.

Le batterie al litio delle auto elettriche

Le batterie più comuni per i veicoli non a combustione sono quelle al litio. Si tratta di dispositivi capaci di accumulare energia chimica che viene poi viene convertita in elettrica e utilizzata dal mezzo per la sua alimentazione. Un’invenzione straordinaria che, però, ha bisogno di una manutenzione particolare.

Esistono diversi tipi di batterie al litio per auto elettriche e si distinguono in base ai Kwh, espressione della potenza, che indica i Kilowatt consumati in un’ora; alcune sono capaci di garantire un’elevata autonomia al mezzo.

Poiché si tratta di parti delicate di una macchina, hanno un limite: devono necessariamente operare a temperature basse e comunque in un range limitato, tra i -10° e i +30°C. Inoltre, la batteria al litio decade del 10% circa dopo 500 cicli di ricarica e, al raggiungimento del 70% della sua funzionalità, va già sostituita.

Lo smaltimento delle batterie

Smaltire una batteria al litio comporta dei costi, dal momento che è necessario contattare un’azienda specializzata nel ritiro del pezzo. Inoltre, la spesa da pagare si traduce anche in termini di inquinamento ambientale. Metalli potenzialmente tossici come il litio, il nichel, il cobalto, possono finire nelle acque o nei suoli, arrecando un danno irreversibile al territorio.

I centri specialistici per lo smaltimento delle batterie, però, recuperano queste sostanze e ne evitano la loro diffusione nell’ambiente. I costi, però, possono essere ingenti: si può spendere anche sino a 4,50€ per chilogrammo di batteria.

La seconda vita delle batterie elettriche

Le batterie al litio offrono il vantaggio di poter essere riutilizzate e godere di una seconda vita. Più che di smaltimento, pertanto, si dovrebbe parlare di riuso. Ma per riciclarle serve attuare procedure particolari: i centri specializzati valutano i trattamenti da eseguire e l’idoneità della batteria ad essere usata ancora o meno, poiché dopo circa 10 anni di utilizzo, la batteria è al 60% circa del suo funzionamento e non è più adatta per un’automobile.

Il suo riciclo prevede un impiego nei sistemi di accumulo di energia, formati da una moltitudine di dispositivi collegati insieme per aumentare le loro capacità singole. L’economia circolare, infatti, è alla base di uno stile di vita green, votato all’impiego dell’energia rinnovabile.

In questo contesto, la batteria al litio è capace, grazie a grandissime strutture di accumulo, di illuminare complessi sportivi come gli stadi, come accade presso l’Amsterdam Arena, o di fornire l’energia necessaria a intere fabbriche, ad esempio alla Renault e ai suoi sistemi di stoccaggio. Diverse città europee, americane e asiatiche, pertanto, stanno sperimentando una vera e propria trasformazione green, attraverso l’utilizzo di energia non fossile, per l’alimentazione.

Al fine di garantire il rispetto della natura e per implementare la cosiddetta economia circolare, la batteria al litio si rivela un’invenzione fondamentale per permettere di risparmiare sfruttando i veicoli elettrici.

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