gli scavi

I 24 bronzi di San Casciano dei Bagni finalisti all'Archaeological Award

Il ritrovamento, in perfetto stato, ci fu nel novembre del 2022

I 24 bronzi di San Casciano dei Bagni finalisti all'Archaeological Award
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Le 24 statue di bronzo, di epoca etrusca e romana, rinvenute a San Casciano sono tra le cinque scoperte archeologiche del 2022 finaliste della nona edizione dell'International Archaeological Discovery Award Khaled al-Asaad.

Il Premio, promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e da Archeo, sarà consegnato a Paestum a novembre in occasione della XXV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Le altre quattro scoperte candidate sono in Egitto, con la piramide della regina Neith; in Guatemala, in Iraq e in Turchia.

In corsa ci sono le 300 bare e 100 mummie della piramide della regina Neith rinvenute nell'antica necropoli di Saqqara a Giza, a circa 30 km a sud del Cairo. Ci sono poi le tracce del più antico calendario Maya ritrovate in Guatemala e in Iraq la città dell'età del bronzo emersa dal fiume Tigri nel bacino idrico di Mosul. Segnalata anche la scoperta in Turchia, a Midyat, nella provincia di Mardin, della grande città sotterranea risalente a 2.000 anni fa.

Il ritrovamento nel novembre 2022

La conclusione della sesta campagna di scavi al Santuario Ritrovato del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni (SI) ha permesso il rinvenimento del più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo.

Si tratta di oltre venti statue (realizzate in parti anatomiche e al vero o secondo i canoni della cosiddetta mensura honorata, cioè alte tre piedi romani… l’equivalente di circa un metro) che raffigurano le divinità venerate nel luogo sacro assieme agli antichi dedicanti.

Conservate in perfetto stato

L’eccezionale stato di conservazione all’interno dell’acqua calda della sorgente ha permesso anche di preservare meravigliose iscrizioni in etrusco e latino che furono incise sulle statue prima della loro realizzazione.

La gran parte di questi capolavori dell’antichità si data tra il II e il I secolo a.C. Si tratta di un periodo storico di grandi trasformazioni nella Toscana antica, nel passaggio tra Etruschi e Romani. In quest’epoca di grandi conflitti tra Roma e le città etrusche, ma anche di lotte all’interno del tessuto sociale di Roma, nel santuario del Bagno Grande nobili famiglie etrusche e romane dedicarono assieme le statue all’acqua sacra. Un contesto multiculturale e plurilinguistico assolutamente unico, di pace, circondato da instabilità politica e guerra.

Dalle iscrizioni sappiamo che i dedicanti giunsero da tutto il territorio di Chiusi e Perugia con molti nomi che ricorrono nel territorio di Siena. Si trattava dunque di un santuario di valenza interregionale.

Qualche cenno storico

Le statue dovevano essere posizionate sul bordo esterno della grande vasca sacra e ancorate sugli eleganti blocchi in travertino. A più riprese - sicuramente nel corso del I secolo d.C. - le statue furono staccate dal bordo della vasca e depositate sul fondo. Dunque non si tratta di uno scarico di materiale sacro nell’acqua calda, ma piuttosto di una deposizione rituale, mediata con la divinità.

Gli atti votivi proseguirono poi fino al IV secolo d.C. con la deposizione di quasi seimila monete (in argento, bronzo e oro). Solo agli inizi del V secolo d.C. il santuario venne smantellato e chiuso. Il grande tesoro sacro nella vasca fu coperto da grandi tegole e al di sopra vennero calate le colonne del portico sacro a suggellare la chiusura definitiva del luogo di culto.

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