la ricorrenza

Anniversario della Liberazione di Vaiano: si celebra ricordando i cento anni da quel terrificante 17 aprile 1921

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In piazza Garibaldi, davanti alla Casa del Popolo, venerdì 10 settembre 2021, si è tenuto l'anniversario della Liberazione di Vaiano, quest'anno celebrato ricordando i cento anni dal 17 aprile 1921 e l'attacco fascista che si portò dietro tre morti e molti feriti.

Anniversario della Liberazione di Vaiano

"Dopo avere assistito alla venuta dei fascisti nella Valle del Bisenzio e visto il contegno dei carabinieri che li accompagnavano, non ebbi più dubbi. Compresi qual era la mia parte".

Nasce da una triste giornata, quella dell’assalto fascista a Vaiano, il seme della Resistenza e della lotta per la libertà, che condurrà la storia del nostro territorio fino alla Liberazione, che a Vaiano ricorre il 10 settembre. E il Comune di Vaiano, proprio ieri sera ha promosso lo spettacolo Novecento21 - La lotta per la libertà, messo in scena da ANPI Vaiano, Fondazione Cdse e Associazione Altroteatro.

“La rievocazione della violenza e della distruzione di cui Vaiano fu vittima è il punto di partenza per ricostruire ancora una volta la memoria collettiva della riconquista della libertà - sottolinea il sindaco Primo Bosi - L’occasione è proprio l’anniversario della Liberazione, che rappresenta il punto di arrivo di una lotta che non dobbiamo dimenticare”.

Bosi ha aperto l’appuntamento in occasione del 77° anniversario della Liberazione in piazza Galilei, di fronte alla Casa del Popolo (per poi dover subito dopo andar via per un altro appuntamento alla Querce a Prato), insieme al presidente della Fondazione Cdse Giulio Bellini.

Poi un'ora di spettacolo con la regia di Antonello Nave, l’organizzazione di Carlo Belliti e la direzione tecnica di Marco Oriolo e Marco Balducci. Che hanno raccontato e ricordato proprio quegli anni che dalla prima guerra mondiale portarono poi alla seconda, in mezzo, per Vaiano, i tragici eventi segnati da quel 17 aprile del 1921.

Gli interpreti sono Francesca Ballerini, Giulia Calamai, Luisa Ciardi, Antonio Lombardi e Benedetta Tosi. L’accompagnamento musicale è di Marco Balducci, Fiamma Ciampi e Edoardo Michelozzi mentre la drammaturgia è firmata da Antonello Nave, Luciana Brandi, Alessia Cecconi e Luisa Ciardi.

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La storia

Le violenze fasciste in Val di Bisenzio da cui prende avvio lo spettacolo risalgono al 17 aprile 1921. Colpire la Val di Bisenzio, e Vaiano in particolare, significava infatti stroncare una delle roccaforti più compatte del potere operaio e socialista del territorio. Per questo centinaia di fascisti e squadristi provenienti da tutta Italia organizzarono una spedizione punitiva esemplare proprio a partire dalla bassa Val di Bisenzio, territorio storicamente ricco di industrie tessili e di conseguenza all’avanguardia per la diffusione della coscienza politica e sindacale.

14 camion guidati dal pratese Tullio Tamburini (futuro prefetto e capo della polizia), carichi di squadristi armati con moschetti, rivoltelle, pugnali e bombe a mano e scortati dai carabinieri giunsero a Vaiano sparando all’impazzata. Prima nel villaggio-fabbrica de La Briglia e poi a Vaiano spari e violenze furono rivolti verso le sedi delle istituzioni democratiche e una devastazione terribile e pianificata fu riservata alle abitazioni di alcuni sindacalisti come Tettamanti e la compagna Teresa Meroni, mentre la Cooperativa di Consumo e la Casa del Popolo furono saccheggiate, date alle fiamme e distrutte. Oltre ai danni materiali, la violenza fascista lasciò sul campo molti feriti tra i passanti e tre morti.

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