SCIENTIFICA A LAVORO

Uccisa da un colpo di fucile a Siena, arrestato il compagno: si indaga per omicidio doloso

Tante le domande a cui cercano di rispondere gli inquirenti legate al compagno Fernando il quale al momento dichiara l'involontarietà assoluta

Uccisa da un colpo di fucile a Siena, arrestato il compagno: si indaga per omicidio doloso
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Inizialmente pareva un giallo, con il passare delle ore l'ipotesi che si è fatta strada è quella del drammatico incidente anche se gli investigatori cercano di capire cosa sia avvenuto realmente e tutte le piste vengono valutate.

La Scientifica all'esterno dell'abitazione in cui è stata ritrovata morta la donna (foto di Simone Bachini)

Un pomeriggio tragico

Una donna di 33 anni, Yuleisy Manyoma, di origini colombiane è stata trovata morta in casa in via del Villino 14 - poco fuori da Porta Pispini e dunque dal centro storico - per le ferite riportate da un colpo di arma da fuoco, in particolare un fucile. L'allarme è stato dato alle 15,38 di sabato 10 agosto. 

Il colpo sarebbe partito dal compagno Fernando Porras Baoly che stava maneggiando l’arma ed ha raggiunto la donna alla testa non dandole scampo. La scientifica ha effettuato i rilievi nell'appartamento e i primi risultati farebbero pensare ad un colpo sparato da distanza ravvicinata.

Yuleisy Manyoma

La vittima

Yuleisy Manyoma, 33 anni, era una cuoca nel ristorante Conca d'Oro di Siena, in Piazza del Campo. Di origine colombiana, era arrivata a Siena quando era molto piccola, dove era cresciuta e ora lavorava e viveva con la propria famiglia.

A Siena c'è anche la madre e soprattutto la figlia di appena 10 anni, in casa con lei al momento dell'incidente, seppur in un'altra stanza.

La compagnia di amici sudamericani

Sono sudamericane anche le persone che al momento dello sparo erano in casa. Oltre a lei e al compagno - che è stato successivamente portato in Questura per essere interrogato ed è stato fermato per detenzione illegale di arma da fuoco - c’erano altre quattro persone.

La sorella di Fernando con il suo ragazzo, un amico, peraltro minorenne, e la figlia di 10 anni di Yuleisi. Tutti sono stati ascoltati ma nessuno difatti ha potuto dare una versione precisa poiché nessuno era in camera con la coppia al momento dello sparo. Non ci sono difatti testimoni oculari.

A intervenire è stata la polizia, su richiesta del 118. Gli agenti delle Volanti hanno effettuato il primo intervento, poi è arrivato anche personale della Squadra mobile. Sul luogo della tragedia anche il magistrato di turno Niccolò Ludovici. L'appartamento è stato sequestrato dopo i rilievi.

Le indagini

Le indagini fin qui hanno portato alla scoperta che Fernando, il compagno di Yuleisi, deteneva illegalmente l'arma. Anche per questo il 26enne è stato fermato. Sulla morte della 33enne intanto, continua ad assicurare come non vi sia stata alcuna volontarietà. Entro mercoledì ci sarà la convalida dell'arresto.

Le domande sull'arma si sprecano. Gli investigatori dovranno cercare di capire il perché avessero quel fucile in casa, dove fosse stato preso e soprattutto perché fosse carico e lo stesse maneggiando in casa. La Procura nel frattempo procede con l'omicidio doloso, per diverse ragioni.

In primis la relazione affettiva tra Yuleisi e Fernando, quest'ultimo indagato ora per presunti maltrattamenti in famiglia, nonché di detenzione abusiva di munizioni e sostanze stupefacenti, tutti oggetti trovati in casa durante le indagini. Le risposte alle domande degli inquirenti potranno aiutare a dare una misura più precisa a quanto accaduto. Al momento resta in piedi anche l'ipotesi di episodio accidentale, ma le indagini si infittiscono.

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