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Senza luce e gas, famiglia con figlio disabile al freddo per una settimana

Per arrivare ad una soluzione si è dovuta muovere la Federconsumatori

Senza luce e gas, famiglia con figlio disabile al freddo per una settimana
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Ha appena tre anni e la vita gli ha già dimostrato tutte le difficoltà. Per una settimana, assieme alla sua famiglia, ha vissuto senza luce e gas. Al freddo. E con una grave patologia.

La storia arriva da Arezzo e ieri sera, fortunatamente, la soluzione. Ma andiamo per ordine.

Dal 28 febbraio una famiglia aretina si trovava senza luce e gas. La bolletta da pagare era troppo alta. Con la morosità, poi è arrivato il distacco dell'utenza. I soldi non bastano mai. Pochi per saldare quella fattura.

La denuncia di Federconsumatori

"Siamo costretti a scrivere questo comunicato stampa poiché dal 28 febbraio (ma noi ne siamo venuti a conoscenza il 3 marzo) a oggi, lunedì 6 marzo, cioè a 7 giorni dall’avvenuto distacco, questa famiglia vive senza luce, acqua e riscaldamento. Nonostante le sollecitazioni, nulla è accaduto per ripristinare le condizioni minime di vivibilità e per restituire dignità a queste persone.

Ieri la soluzione

Dopo una settimana e l'intervento di Federconsumatori ieri è arrivata la soluzione. Tante, tantissime le persone che si sono mosse per aiutare la famiglia. Una vera gara di solidarietà, che ha coinvolto tutti. Si è mosso anche il mondo associativo.

Non usa mezzi termini Federconsumatori

"A Estra consigliamo più umiltà e meno prosopopea", hanno detto. "Quando si stacca la luce ad una famiglia “ESTRA – insieme per una vita sostenibile” (mai slogan fu così infelice) sapeva benissimo che l’ultima bolletta era stata saldata con il Bonus Energia. Sapeva che la famiglia era in difficoltà economiche e che aveva chiesto un lungo rateizzo. Sapeva che in casa era presente un bambino di 3 anni in serie condizioni di salute. Lo sapeva perché la mamma aveva inviato ben due e-mail, (la prima il 28 febbraio e la seconda il pimo marzo) chiedendo, dopo aver pagato una prima rata di 297,75 euro del debito complessivo, di essere riallacciata. Un’azienda corretta non agisce in quel modo - hanno detto ancora - Non stacca solo perché la normativa, (come sa anche Federconsumatori) glielo consente. Quell’azienda a capitale interamente pubblico, conoscendo le condizioni della famiglia, non avrebbe dovuto rimanere insensibile alle richieste di una mamma".

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