CARMIGNANO

Rsa Comeana, Sindaco ad Asl: "Le nostre richieste non sono mai state ascoltate"

Continua il botta e risposta tra Comune e azienda sanitaria.

Rsa Comeana, Sindaco ad Asl: "Le nostre richieste non sono mai state ascoltate"
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Covid-19, Prestanti risponde a Asl “Le nostre richieste non sono mai state ascoltate. Solo lavorando insieme celermente riusciremo a risolvere questa vicenda, scongiurando anche la chiusura della Rsa di Comeana”.

Rsa Comeana, Sindaco ad Asl

“Dedizione e spirito di sacrificio nel cercare soluzioni concrete per salvaguardare la salute di tutti gli ospiti e gli operatori della Rsa di Comeana, e della cittadinanza intera, non sono mai mancate da parte dell’Amministrazione comunale e mai verranno meno. Lo dimostrano le quattro missive inviate dal 12 marzo al 3 aprile a Regione e Asl alle quali mai abbiamo ricevuto risposta. Lo dimostrano le ripetute chiamate effettuate e i messaggi inviati ai vertici, anche questi senza alcun riscontro. Lo dimostra il costante e quotidiano confronto con la direzione della Rsa di Comeana, alla quale mai è stato negato un sostegno e supporto concreto da parte dell'amministrazione locale. Stupiscono e sorprendono certe affermazioni date dall'Azienda Sanitaria”. Così il sindaco di Carmignano Edoardo Prestanti risponde alla nota inviata ieri sera da Asl.

I fatti lo dimostrano...

Mai siamo stati ascoltati. E purtroppo i fatti lo dimostrano. Trentacinque persone, tra operatori e ospiti, sono risultati positivi, e purtroppo cinque di questi ospiti ci hanno lasciato. Una situazione che ci addolora profondamente. Da quando è emerso il primo caso di positività all'interno della struttura di via Machiavelli, il 9 marzo scorso, abbiamo chiesto un intervento urgente per contenere la diffusione del virus all'interno e all'esterno della struttura. Il 9 marzo sono stati effettuati i tamponi solo a 15 persone che presentavano sintomatologie: 8 sono risultati positivi. L’11 marzo l'Azienda Sanitaria ha messo in quarantena la struttura, la Società della Salute ha sospeso il Centro Diurno e noi Sindaci abbiamo emesso un’ordinanza che predisponeva l’isolamento fiduciario per tutti coloro che avevano avuto contatti con la struttura. Misura questa allargata anche agli operatori sanitari, con la prescrizione di recarsi nel luogo di lavoro utilizzando le dovute precauzioni prescritte dalle autorità competenti e, una volta finito il turno di lavoro, di rientrare immediatamente a casa senza nessun tipo di contatto con l’esterno”, ha aggiunto il sindaco Prestanti, ribadendo che a più riprese era stato anche chiesto di eseguire tamponi a tutti gli operatori e ospiti della struttura. “Asl ci ha comunicato di non avere tamponi a disposizione e di non avere personale per farli. Fatto questo gravissimo. In assenza di misure appropriate sono stati messi a rischio operatori e ospiti, e si sono contagiati anche coloro che inizialmente erano risultati negativi. Nel frattempo altri ospiti si sono ammalati e si sono registrati cinque decessi all’interno della struttura. E di concerto sono scaduti i termini dell’isolamento fiduciario. Soltanto il primo aprile, dopo numerose sollecitazioni da parte non solo della nostra amministrazione, ma anche degli altri Sindaci della Provincia e della direttrice della Rsa, nonché a seguito dell’ordinanza regionale del 29 marzo, sono stati fatti tamponi a tutti, che hanno messo in luce la positività di 29 persone, tra ospiti e operatori. Il non essere mai stati ascoltati, e lo dico con grande rammarico e profondo dolore, ha portato a questi risultati”.

Le richieste rimaste inascoltate

Prestanti, insieme al sindaco di Poggio a Caiano Francesco Puggelli, ha chiesto inoltre il trasferimento immediato dei pazienti positivi in un’altra struttura. “Inizialmente ci era stato detto che gli ospiti positivi sarebbero stati trasferiti nella struttura di Narnali. Ipotesi poi tramontata in quanto, come ci è stato spiegato da Asl, la struttura deve essere lasciata vuota a disposizione di un’eventuale emergenza. La vera emergenza - in questo momento - è quella che riguarda gli anziani. Qui stiamo parlando della salute delle persone, che necessitano di cure e supporti adeguati. Non sono ammesse ulteriori perdite di tempo. Se la struttura di Narnali non è adeguata deve essere la ASL ad indicarci un'altra soluzione (come peraltro previsto all’art. 1 punto b dell’ordinanza regionale). Questi sono fatti, non affermazioni ad effetto, e come tali sono dimostrabili. Solo lavorando insieme celermente, facendo tutti la nostra parte, riusciremo a risolvere questa vicenda, scongiurando anche la chiusura della Rsa di Comeana. In particolare chiediamo alla Regione di aiutarci a far sì che la soluzione rispetti l’ultima ordinanza emessa dal Presidente”.

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