Rissa a colpi di... carrello tra due anziane vicine di casa

Tre donne coinvolte: una di 74 anni, la figlia di 48 e la vicina di casa di 69. Una vicenda che va avanti da diversi anni tra litigi, botte e parolacce sfociata poi in diversi procedimenti giudiziari.

Rissa a colpi di... carrello  tra due anziane vicine di casa
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Litigi furiosi in condominio sfociati poi in una vendetta alla Coop di Campi Bisenzio con tanto di rissa a colpi di carrello: la vicenda finisce in Tribunale davanti al giudice di pace di Firenze.

La storia pubblicata su BISENZIOSETTE.

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Rissa a colpi di... carrello tra due anziane

Un carrello della spesa a tutta velocità contro la gamba della vicina di casa.
E’ finita così una vicenda iniziata nel 2013 tra due anziane, di 67 e 74 anni che abitano nello stesso condominio a Campi Bisenzio.
Le due, G. A. e G. C. non vanno d’accordo ormai da parecchio tempo.
Liti condominiali che negli anni invece di assopirsi sono andate a crescere in un susseguirsi di vicende via via sempre più complicate.
Al punto che la loro storia è finita davanti al giudice di pace in ben tre procedimenti diversi, uno dei quali anche a carico della figlia di Graziella, S. M. e gli altri due con le due anziane a parti contrapposte.
Gli episodi di attrito tra le due vanno avanti da anni. Le denunce da entrambe le parti prendono inizio da una serie di litigi sfociati poi, secondo le accuse di G. A., addirittura in calci e pugni.

Il fatto

Era il 9 agosto del 2013 quando, secondo l’accusa della A. portata avanti dal suo avvocato Guglielmo Mossuto, affacciata alla finestra di casa vide nella piazzola del condomino la Ciampi e, esasperata da quello che le avevano raccontato questa diceva di lei e della sua famiglia iniziò a urlare dalla finestra di smetterla di parlare male alle sue spalle. Secondo l’accusa a questo punto G. C. le avrebbe detto:

«Sei una rovina famiglie, ora chiamo mia figlia e vedi come ti picchiamo».

E, sempre secondo l’avvocato Mossuto, a questo punto C. avrebbe chiamato la figlia S. che sarebbe andata a casa della A. e lì, davanti alla porta di quest’ultima e con alcuni testimoni che per adesso però, nonostante chiamati a testimoniare, non sono comparsi davanti al giudice, avrebbe iniziato a tirare calci e pugni alla 67enne.
Una vicenda che già così avrebbe dell’incredibile, ma che non termina qui.

La denuncia

Pochi giorni dopo la denuncia da parte di G. A. un altro episodio che secondo l’accusa di Mossuto è stato mosso dalla sete di vendetta della madre di S. M. si è svolto alla Coop di Campi Bisenzio.

«Io ero appena entrata alla Coop e mi trovavo davanti alle casse a chiedere spiegazioni su un libretto - ha raccontato nei giorni scorsi G. A. al giudice di pace in quello che è il terzo procedimento tra le tre donne coinvolte - quando dietro di me è entrata G. C. Non appena mi ha visto con il carrello mi è venuta incontro e me lo ha piantato su una gamba. poi ha iniziato a urlare che io ero pazza e di chiamare i carabinieri. A questo punto sono stata io a chiamare i carabinieri e il 112 che mi ha portato al pronto soccorso con una contusione al malleolo».

Per l’avvocato di G. A. si è trattata di una vera e propria vendetta con il carrello della spesa.
L’avvocato di G. C., Manfredi Bianucci, parla invece di una vicenda che avrebbe potuto trovare una soluzione fuori dalle aule giudiziarie «con un po’ di buonsenso che però finora non è apparso».

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