DOLORE E SCONCERTO

Referto a casa del figlio morto da 18 mesi: le spiegazioni dell’ASL al padre del bambino

Il direttore: “E’ assolutamente necessario fornire al padre tutte le spiegazioni e sarà mia cura contattarlo. Sono rimasto dispiaciuto ed amareggiato anche se il problema non si è verificato nel nostro laboratorio.”

Referto a casa del figlio morto da 18 mesi: le spiegazioni dell’ASL al padre del bambino
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Ha fatto il giro prima del web e poi dei quotidiani la notizia del referto del test covid del figlio mandato a casa, solo che il piccolo, di appena un mese, era morto 18 mesi prima.

Referto a casa del figlio morto da 18 mesi

La storia è stata riportata dal sito online Notizie.it che mercoledì ha intervistato Lorenzo Vieri, padre 33enne geometra fiorentino che nei giorni scorsi ha ricevuto il referto al test fatto dal figlio ricevendo un doloroso colpo perché in realtà il figlio, di appena un mese, era morto 18 mesi fa.

Come riporta il sito online, il piccolo Guglielmo era morto per arresto cardiaco, come conseguenza di essere nato con una grave malformazione alla testa.

Nei giorni scorsi, Vieri, si è visto recapitare a casa l’esito del tampone rinofaringeo per il virus Sars-Cov-2, a suo figlio Guglielmo, morto 18 mesi fa, con tanto di numero di richiesta e identificativo del paziente.

Le scuse di Asl

In merito agli articoli pubblicati e relativi al recapito di un referto del figlio deceduto da 18 mesi, l’Azienda Sanitaria esprime il proprio rammarico e si è subito adoperata per verificare quanto accaduto.

“E’ assolutamente necessario fornire al padre tutte le spiegazioni e sarà mia cura contattarlo – ha detto il dottor Ismaele Fusco – direttore di Patologia clinica dell’ospedale di Prato. Sono rimasto dispiaciuto ed amareggiato anche se il problema non si è verificato nel nostro laboratorio.”

Nello specifico

L'azienda sanitaria poi precisa che il tampone è stato eseguito presso un centro privato, convenzionato per l'esecuzione dei tamponi. E’ probabile che al momento dell'accettazione, sia stata selezionata dall’operatore un’anagrafica non corretta che associandola al tampone, ha generato anche l'etichetta da apporre sul tampone stesso.

I tamponi  inviati per l'analisi al laboratorio di Patologia Clinica di Prato, arrivano già etichettati e non è possibile individuare un'eventuale attribuzione non corretta dei dati anagrafici.

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