Il saluto

Prato, l’addio al noto avvocato Acconci

Un infarto la causa della prematura scomparsa dell’avvocato pratese, aveva solo 52 anni

Prato, l’addio al noto avvocato Acconci
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Il mondo dell’avvocatura pratese è in lutto per la prematura scomparsa del noto civilista Michelangelo Acconci morto a soli 52 anni lo scorso 21 marzo. Il malore mentre si trovava sulle montagne pistoiesi insieme alla sua famiglia.  Come ogni mattina aveva fatto colazione insieme ad alcuni amici per poi dirigersi dalla moglie nella sua abitazione in Val di Luce (Pistoia). Lì ha iniziato ad accusare un primo malore che ha spinto la moglie alla decisione di portarlo immediatamente al pronto soccorso ma dopo pochi metri la situazione è rapidamente peggiorata tanto che la moflie dell’avvocato ha dovuto accostare e chiedere aiuto a una volante dei carabinieri che stava passando proprio in quel momento. A niente sono serviti i disperati tentativi di rianimarlo e la vita di Michelangelo si è spenta per sempre lì, nella piazza dell’Abetone, posto che amava da sempre e dove da decenni era impegnato nelle associazioni sportive. I volontari della Misericordia dell’Abetone e anche il personale medico del Lucas hanno potuto solamente constatarne il decesso. A soli 52 anni il cuore di Michelangelo ha smesso di battere improvvisamente a causa di un infarto. Dolore e incredulità tra i colleghi del foro di Prato ma anche in tutta la Val di Luce una volta appresa la notizia della sua morte. L’uomo era infatti molto conosciuto in quanto consigliere della “Val di Luce Accademy School” dove insegnava a sciare ai più piccoli con devozione e tanta passione nei confronti della montagna. Lascia la moglie Sabrina e due figli ai quali aveva trasmesso, fin da piccolissimi, l’amore per quello sport. Il più piccolo, infatti, quella tragica mattina era impegnato in un allenamento all’Ovovia. Una perdita improvvisa e assurda che ha spezzato la voce ai colleghi e compagni dell’uomo. Secondo quanto raccontato dagli amici più stretti, Michelangelo non aveva mai sofferto di particolari patologie cardiache. Fino a qualche ora prima del malore era tranquillo e allegro come sempre al bar con i compagni di sempre. Non si capacita dell’accaduto uno dei consiglieri dell’associazione sportiva Antonio Gori: «Faceva parte dell’Accademy da tanto e ormai da dieci anni era anche nel consiglio occupandosi prevalentemente dei piccoli. Li faceva iniziare all’attività dello sci dove poi crescevano fino a diventare maestri o atleti. La montagna unisce davvero tanto, crea legami pieni di affetto. Tutti i venerdì e i weekend li passavamo in montagna con qualsiasi condizione climatica -ha raccontato Gori- era un ragazzo d’oro davvero e la notizia ci ha colti di sopresa perché fino a qualche ora prima eravamo insieme a fare colazione. Non avremmo mai pensato ad un epilogo di questo tipo. Lui era parte integrante della nostra associazione, aveva sempre un sorriso e una parola per tutti. Indimenticabile l’intelligenza e semplicità con cui spiegava le cose. Era una persona che ci mancherà tanto e mancherà anche alla sua montagna. Lui non era il maestro ma coordinava le operazioni affinché i più piccoli delle zone della piana si appassionassero alla montagna». A Prato era molto conosciuto e apprezzato per le sue doti professionali e per le sue capacità nel settore. Un professionista stimato da tutti i colleghi del foro pratese e non solo. La salma è stata esposta presso le cappelle della Pubblica Assistenza e i funerali si sono tenuti mercoledì 24 marzo presso la Chiesa della Pietà a Prato.

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