Polizia di Stato e Guardia di Finanza eseguono un sequestro di beni a Campi Bisenzio per circa due milioni nei confronti di quattro soggetti di etnia cinese
L’attività si inserisce nell’ambito dell’indagine denominata “CHINA TRUCK”, condotta dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Anticrimine Centrale e dalla Squadra Mobile della Questura di Prato
Investigatori della Polizia di Stato - Questura di Prato e i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Firenze sono stati impegnati, dalle prime luci dell’alba, in un’operazione congiunta di polizia giudiziaria nelle provincie di Firenze (Campi Bisenzio) e Roma, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia fiorentina diretta dal Procuratore Capo dottor Giuseppe Creazzo.
A Campi Bisenzio e Roma
Personale della Squadra Mobile della Questura di Prato e finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Firenze hanno dato esecuzione ad un provvedimento del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Firenze Dott. Alessandro Moneti, con il quale è stato disposto il sequestro di 1.978.000,00 euro nei confronti di quattro soggetti di nazionalità cinese operanti nel settore logistico e del movimento merci. Il sequestro è stato realizzato su conti correnti, beni mobili anche registrati e quote societarie, nonché su denaro contante.
Gli indagati sono accusati di aver posto in essere un disegno illegale articolato e complesso finalizzato a sottrarsi fraudolentemente al pagamento di ingenti debiti tributari maturati da aziende a essi ricondotte, mediante il trasferimento di asset a società neo costituite e intestate a soggetti prestanome.
L’attività si inserisce nell’ambito dell’indagine denominata “CHINA TRUCK”, condotta dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Anticrimine Centrale e dalla Squadra Mobile della Questura di Prato e coordinata dal Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze Dott. Eligio Paolini, che, nel gennaio del 2018 ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 49 soggetti, ritenuti al tempo appartenenti a un’associazione per delinquere di stampo mafioso, a matrice cinese, finalizzata, tra l’altro, all’estorsione, all’usura, al traffico di sostanze stupefacenti, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione.