Da Modigliani a Banksy

Pisa, sventato maxi-traffico di opere d'arte false con laboratori in Toscana

Se fossero finite sul mercato potevano fruttare fino a 200 milioni di euro. 38 gli indagati

Pisa, sventato maxi-traffico di opere d'arte false con laboratori in Toscana
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Duemilacento tra quadri e sculture che se immesse sul mercato avrebbero portato a un danno economico superiore ai 200 milioni di euro sequestrate e trentotto indagati.

I tanti falsi d'autore

Il maxi giro illegale internazionale di opere d’arte contemporanee ma completamente false usufruiva di laboratori anche in Toscana, in particolare a Lucca e Pistoia. Con l'operazione denominata "Cariatide" (nome tratto dal dipinto attribuito ad Amedeo Modigliani), la procura di Pisa, ha recuperato opere false che rimandano a nomi di artisti di fama internazionale, tra i quali lo stesso Amedeo Modigliani, ma anche Andy Warhol, Banksy (lo street art inglese è risultato tra i più falsificati), Pablo Picasso, Joan Mirò, Arman, Francis Bacon, Wassily Kandisky, Gustav Klimt e molti altri.

Da Pisa alla Spagna fino al Belgio

I sequestri sono stati effettuati in Italia, Spagna e Belgio. In particolare, le operazioni investigative hanno avuto inizio nel marzo 2023 con il sequestro (delegato dal pubblico ministero) da parte dei Carabinieri del Nucleo Tpc di Roma ad un imprenditore pisano di circa 200 opere d'arte contemporanea risultate contraffatte, tra cui un dipinto raffigurante "Cariatide" dell'artista Modigliani.

I falsari anche in Toscana

Due presunti falsari, ovvero coloro che materialmente producevano l’imitazione delle opere, sono stati inoltre scoperti a Lucca e Pistoia. Avevano dei laboratori per la produzione. Le attività condotte in Europa hanno permesso dì individuare ulteriori tre laboratori del falso con il successivo sequestro di 1.000 opere di imitazione di arte contemporanea, con oltre 450 certificati di autenticità e 50 timbri tutti falsi.

Scongiurata la turbativa d'asta

Oltre a certificare la non originalità delle opere in sequestro, i consulenti della Procura della Repubblica di Pisa, hanno stimato che le stesse se fossero finite sul mercato avrebbero provocato un danno economico di circa 200 milioni di euro, eventualità che avrebbe sicuramente modificato in modo significativo il mercato d'asta.

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