SOLIDARIETÀ

Pisa, in 5000 in piazza schierati a fianco degli studenti caricati dalle forze dell'ordine

Due cortei sono sfilati per le vie del centro di Pisa fino a raggiungere quella Piazza dei Cavalieri luogo degli scontri

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Nella mattina di ieri venerdì 23 febbraio 2023, il corteo studentesco pro Palestina a Pisa si era fermato alle porte di Piazza Cavalieri. Giunti al cordone di forze dell'ordine che delimitava la piazza, i manifestanti erano stati respinti con cariche di alleggerimento. Le manganellate nei confronti degli studenti hanno provocato numerose reazioni nel mondo politico e non solo, con tante forti prese di posizioni. La risposta degli studenti non si è fatta attendere e nella serata di ieri, sono stati organizzati due presidi con oltre 5000 persone schierate in favore dei manifestanti.

Due cortei

I due cortei, entrambi con appuntamento alle 18, si sono così svolti: il primo con partenza da Piazza Mazzini, l'altro da Piazza XX settembre, con tappa finale piazza dei Cavalieri, passando per i lungarni e le vie del centro.

Durante entrambi i presidi sono state chieste delle "dimissioni", in particolare di alcuni componenti della Lega, schieratisi in favore delle forze dell'ordine e soprattutto contro la manifestazione della mattina, ed è stato urlato "vergogna" nei confronti invece dell'operato delle forze dell'ordine. Questa volta il corteo è riuscito ad entrare in Piazza Cavalieri sventolando le proprie bandiere per una "Palestina libera".

 

 

Il messaggio della madre di una studentessa manganellata

"Poco fa mia figlia è stata dimessa dall' ospedale: ringrazio il personale dei reparti di radiologia e di ortopedia dell'ospedale Lotti di Pontedera, per aver sostenuto mia figlia con grande affetto e professionalità. Mia figlia, minorenne, ha fatto accertamenti per le ecchimosi dovute alle botte che ha preso stamani. Caduta in terra per le spinte ricevute, è stata investita da un poliziotto che ha preso di mira la sua gamba destra, a manganellate. Mia figlia non poteva difendersi ha detto al poliziotto di fermarsi, ma non è stato così. Comunque Gemma lunedì rientra a scuola, a testa alta. Quanto a voi poliziotti, non so come stasera guardate in faccia i vostri figli. Ancora ho il disgusto e i brividi per quello che è accaduto a mia figlia, e ai nostri studenti. Ringrazio tutti i miei colleghi e tutti gli amici, che in questo momento così orribile, sono scesi in questa piazza stasera. Sono vicina ai genitori degli altri nostri studenti picchiati e spaventati. Mi commuove tanto, tutto questo. Non mi fa paura il male. Mi fa ribrezzo. Come la viltà", ha scritto sul proprio profilo Facebook.

Le parole del presidente Giani

“Le immagini di violenza che abbiamo visto oggi lasciano addosso sentimenti di profonda preoccupazione. La Toscana è terra di democrazia, di dialogo, di confronto. Mi auguro che si faccia chiarezza al più presto su quello che è avvenuto in una piazza pacifica dove c’erano degli studenti inermi che esprimevano la loro opinione”. Così il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, commentando quanto accaduto questa mattina a Pisa nel corso di un corteo.

“Le idee si possono condividere o meno, ma la libertà di espressione del pensiero va sempre rispettata, perché è parte del nucleo fondante della nostra Costituzione, che la riconosce, la garantisce e costituisce un architrave degli ordinamenti democratici”, ha proseguito Giani, che per l’occasione richiama una riflessione di Piero Calamandrei: “Senza legalità libertà non può esserci… perché solo la legalità assicura, nel modo meno imperfetto possibile, quella certezza del diritto senza la quale praticamente non può sussistere libertà politica”.

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