CAMPI BISENZIO

Palagione: adesso crolla anche il tetto. Necessario intervenire urgentemente

Era bastato il passaggio di un mezzo a provocare il crollo di alcuni frammenti dallo storico immobile.

Palagione: adesso crolla anche il tetto. Necessario intervenire urgentemente
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Campi Bisenzio, è trascorso poco più di un mese dalla protesta dei residenti di Capalle per lo stato di degrado in cui versa l’antico castello del Palagione. Una struttura costruita già a partire dall’anno 1000 con annesse unità realizzate per lo più tra il trecento ed il periodo post-rinascimento.

Palagione: adesso crolla anche il tetto

Ad oggi questa struttura è privata ma dal 1973 è chiusa ed è in stato di completo abbandono. Era bastato il passaggio di un mezzo a provocare il crollo di alcuni frammenti dallo storico immobile al punto da richiedere l’intervento della Polizia municipale e dei Vigili del fuoco. Adesso, invece, a far riaccendere i riflettori su questa struttura è stato il crollo di una porzione di tetto. Un episodio che si aggiunge a una lunga serie e che deve far prendere provvedimenti immediati. I residenti, denunciano questo stato di cose anche attraverso una la petizione per segnalare al Comune, alla responsabile della soprintendenza dei beni architettonici e alla procura della Repubblica, le condizioni in cui versa la struttura, disabitata oramai da cinquant’anni. L’ultima relazione del tecnico indicato dalla proprietà è stata realizzata nel 2018 ed ora le condizioni sembrano cambiate in seguito ai crolli dei frammenti registrati.
Per anni i cittadini residenti nella frazione di Capalle hanno sempre segnalato al Comune i vari problemi connessi al castello come l’incuria del giardino con piante che coprono la segnaletica stradale e il fatto che l’edificio per gran parte del suo sviluppo è su strada pubblica ed intonaci, cornicioni, muri di cinta, persiane ecc… si trovano in condizioni statico-manutentive piuttosto pericolose, tali da richiedere interventi di messa in sicurezza, per garantire l’incolumità dei cittadini e della chiesa prospiciente.
Anche il parroco don Nicodemo ha ribadito più volte che il comignolo antistante la porta principale della chiesa si sta sgretolando, in relazione alla sua stabilità.
A tutela della salvaguardia della pubblica incolumità, sono state fatte nei vari anni petizioni, con foto, segnalazioni al Comune in modo da intervenire nell’esercizio dei poteri di ordinanza, per conseguire la messa in sicurezza delle parti pericolose dell’immobile. In questi anni sono state emesse una serie di ordinanze nei confronti dei proprietari per verificare le condizioni dell’immobile.
E’ vero che il castello è su territorio di Campi Bisenzio, ma la questione non riguarda solo il Comune, ma anche la Soprintendenza poiché si tratta di un bene storico, di notevole valore architettonico ed artistico ed è comunque un castello notificato da vincoli storico - paesaggistici ben precisi che impongono la tutela del patrimonio, come la legge 1089 del ‘39 della quale il Palagione e i suoi proprietari dovrebbero tener di conto e rispettare.
Il fatto che sia di proprietà privata vuol dire poco perché il regime vincolistico di questi beni ne impone la tutela e la salvaguardia in ogni aspetto e se il privato non avesse la possibilità o l’intenzione di mantenerlo in buono stato di conservazione, la legge prevede anche interventi da parte dello stato con spese a carico della proprietà, fino addirittura alla confisca.
Nel 2018 fu segnalato anche che il muro di cinta spancia verso l’esterno e questo creava problemi alla sicurezza e viabilità su via dello Scalo. Tante le promesse durante le campagne elettorali degli ultimi decenni, ma nonostante la criticità della situazione nessuno è mai intervenuto seriamente fino al crollo del cornicione e adesso di una porzione del tetto. «Durante i giorni di pioggia - ha detto ancora Caputo - le infiltrazioni supportate dalla sulla struttura, mai controllata e priva di qualsiasi intervento manutentivo hanno fatto sì che crollasse il tetto che è si è imploso all’interno dell’immobile.
L’edificio è affrescato e pieno di opere d’arte di notevole valore artistico-storico-architettonico, è notificato dalla legge 1089 del ’39 ma ad oggi non si riesce a capire come nonostante i numerosi solleciti, nonostante le disgrazie appena sfiorate, nessuno ha mai preso a cuore la situazione. “Fortunatamente” il crollo è avvenuto all’interno dell’edificio e anche se ha causato gravi danni alla struttura ha evitato il peggio; se fosse successo sulla strada avrebbe causato una strage vista la presenza di macchine e pedoni. Ma il pericolo non è escluso. Ad oggi auspichiamo solo che si smuova la coscienza di qualcuno, degli amministratori locali, della Soprintendenza, nonché dei proprietari e si possa prendere a cuore questa situazione, in modo da porre fine al degrado esistente ed il borgo di Capalle possa tornare al suo originale splendore.
I tempi sono un po’ particolari ma il castello merita davvero di essere presto ricostruito.

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