COVID-19

Padre Ferruccio Zammataro racconta la positività al virus

L’amato ex sacerdote di Querceto ha raccontato questo periodo di malattia, da cui adesso è uscito dopo due tamponi entrambi negativi

Padre Ferruccio Zammataro racconta la positività al virus
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La comunità di Querceto è stata davvero in pensiero, tutti hanno tremato quando la notizia che Padre Ferruccio Zammataro, ex parroco  della chiesa di San Jacopo era risultato positivo al coronavirus ad un tampone che avevano fatto  a lui e ai sacerdoti che abitavano nella stessa casa trovandone due positivi.

Padre Ferruccio Zammataro racconta il virus

Da qualche anno l’anziano parroco tanto amato in questo borgo sestese, aveva dovuto  lasciare la sua chiesetta di campagna per andare a Imperia ad occuparsi della bella chiesa di San Bernardo Abate dove è conservata la Sacra Famiglia di Van Dyck. Ma vediamo tutta la storia iniziata per i sacerdoti che vivevano tutti insieme a Imperia e ognuno si occupava della sua parrocchia nei dintorni. Con loro viveva Padre Tarcisio Stramare, un importante personaggio Socio Ordinario della Pontificia Accademia di Teologia che dirigeva il Movimento Giuseppino. Dotto biblista, e saggista ha sempre avuto un grande interesse per la figura di San Giuseppe. Il sacerdote degli Oblati di San Giuseppe che era nato nel 1928, si è improvvisamente ammalato di Corona Virus ed è morto il 20 marzo scorso. I quattro sacerdoti che vivevano nella stessa casa sono stati sottoposti a tampone e due sono risultati positivi, tra questi Padre Ferruccio Zammataro. I due sacerdoti sono stati posti in isolamento nelle loro camere per la quarantena, ma mentre il confratello non presentava alcun sintomo e dopo la prima quarantena è stato ‘liberato’, l’anziano Padre Ferruccio che ha 83 anni, lamentava dei dolori alla schiena  e anche se non aveva febbre né tosse, lo hanno lasciato isolato per un altro periodo. Intanto a Querceto si era sparsa la voce e la preoccupazione aumentava giorno dopo giorno, tanti hanno telefonato all’anziano sacerdote per sostenerlo e dargli conforto e speranza, ma lasciamo che sia il protagonista di questa  odissea a raccontare:

«Dopo altri due tamponi  mi hanno comunicato che erano tutti e due negativi e che potevo riprendere la mia vita di comunità con i confratelli. L’Ufficio Sorveglianza Covid me lo ha comunicato il 14 maggio alle 14.14, proprio nella giornata della preghiera mondiale. E così il giorno dopo ho ripreso la vita  insieme agli altri. Mi sono molto indebolito e sudo per un nonnulla, spero presto di poter tornare alla mia parrocchia a Moltedo».

Niente paura ma tanta preoccupazione per la parrocchia

Alla nostra domanda se avesse avuto paura Padre Ferruccio ha risposto così:

«Paura no, ma tante preoccupazioni per la parrocchia di San Bernardo Abate, per le prime comunioni dei ragazzi, per le iniziative avviate e per il timore di non poter tornare a esercitare il mio ministero. Mi sento debole ma felice di avercela fatta e per questo devo ringraziare tutti i quercetani e i parrocchiani di Moltedo che non mi hanno mai fatto sentire solo con le loro tante telefonate e un ringraziamento speciale va al dottore Luca Nardi di Querceto che mi ha guidato, dandomi consigli e attenzione. Spero di rimettermi in forze e di poter dire presto la messa, per ora faccio una vita di riposo insieme ai confratelli, io sono l’unico italiano, c’è poi un peruviano, un indiano e un filippino.  Pensare che a Querceto tutti mi aspettano mi farà sentire meglio in fretta perché vorrei venire di persona, quando sarà possibile, ad abbracciare tutti».

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