Omicidio Agliana, sequestrato il furgone della vittima: caccia all'arma del delitto
Al vaglio anche il cellulare di Alessio Cini e le immagini delle telecamere di sorveglianza. Setacciata tutta l'area attorno alla villetta
Proseguono senza sosta le indagini per chiarire chi sia l'assassino di Alessio Cini. Dopo gli indumenti dei vicini, l'attenzione dei carabinieri del Nucleo investigativo di Pistoia, coordinati dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio, si è spostata ora sul furgone della vittima e il suo cellulare.
Tante le domande ancora a cui non vi è risposta, prima fra tutte chi potesse volere talmente male al 57enne residente in via Ponte dei Baldi alla Ferruccia di Agliana da colpirlo a sprangate e dargli fuoco quando ancora stava respirando. Indagini fin qui svoltesi per la maggior parte proprio nella zona della villetta trifamiliare dove il tecnico della Microtex di Prato viveva con la figlia 14enne.
Attenzione a cellulare e telecamere
Tra gli elementi su cui gli inquirenti stanno lavorando ci sono, come spiegato sul quotidiano La Nazione, il furgone e il telefono cellulare della vittima. Il camion infatti, non sarebbe stato ritrovato nel parcheggio in cui era solito lasciarlo Cini, si dice, per una disputa sull'occupazione dei posti auto. Il mezzo è stato così sequestrato per accertamenti maggiori.
Si cercano informazioni utili, oltre che dalle telecamere, soprattutto sul cellulare di Cini. Tutto farebbe pensare agli inquirenti che le risposte all'omicidio di Agliana potrebbero trovarsi proprio nei minuti precedenti alle 5:30 di lunedì 8 gennaio 2024, orario stimato del decesso dell'uomo. Il 57enne sarebbe uscito dalla propria abitazione in tuta lasciando persino il cellulare in casa, quindi probabilmente ancora non pronto per andare a lavoro.
Si cercano spranga e tanica
Come detto, difficile capire chi potesse voler male ad Alessio Cini, il quale all'apparenza non sembrerebbe aver avuto nemici. Ne parlano bene i colleghi dell'azienda tessile Microtex di Prato, ne parlano bene gli amici del circolo Arci Rossi di Sant'Ippolito. Spendeva tutte le sue energie per la figlia, come in precedenza le aveva dedicate alla famiglia e in particolare alla madre, malata e scomparsa la scorsa estate. Una famiglia, nelle persone del fratello e della sorella, a cui era molto legato.
Gli investigatori hanno setacciato in lungo e in largo tutta la zona attorno all'abitazione di Cini, immersa nei vivai. Si cerca di rintracciare l'arma del delitto, una spranga, e la tanica di benzina con cui l'assassino avrebbe appiccato le fiamme sul suo corpo inerme. L'unico obiettivo è arrivare in fondo alla verità.