Omicidio Agliana, fermato il cognato della vittima: il movente sarebbe l'eredità
"Dalle indagini sono emersi, allo stato a carico dell'indagato, gravi indizi circa la commissione dell'omicidio di Alessio Cini", si comunica
Svolta nel caso della morte di Alessio Cini, 57enne residente alla Feruccia di Agliana, ucciso a sprangate e al cui corpo fu dato fuoco quando era ancora in uno stato di semi coscienza. Le indagini dei Carabinieri hanno ristretto al cerchio al vicinato prima e alla famiglia poi, fermando per l'omicidio il cognato Daniele Maiorino, 58 anni.
Assieme alla moglie, il nativo di Prato abita nella stessa villetta trifamiliare. Il movente dell'omicidio riguarderebbe la difficile situazione reddituale del principale sospettato. Il giudizio di eventuale colpevolezza sarà formulato solo con sentenza definitiva.
Il comunicato dei Carabinieri di Pistoia
"Emersi gravi indizi"
La Procura della Repubblica di Pistoia ha comunicato che nella giornata del 18 gennaio 2024 è stato eseguito un decreto di fermo emesso dal Pubblico Ministero nei confronti di Daniele Maiorino (nato a Prato il 17.1.1966).
Il giudizio di eventuale colpevolezza verrà comunque formulato solo con sentenza definitiva (vigendo nell'ordinamento il principio di innocenza fino a passaggio in giudicato della decisione giudiziale).
A seguito delle indagini - attivate immediatamente dopo il fatto (avvenuto il giorno 8 gennaio 2024), e proseguite senza sosta fino ad oggi - sono emersi, allo stato a carico dell'indagato, gravi indizi circa la commissione del delitto di omicidio (articoli 575,577, 61, n. 4 c.p.) che avrebbe cagionato con crudeltà la morte di Alessio Cini (cognato e vicino di casa), colpendolo con una spranga alla testa, con plurimi colpi al torace e quindi poi dando fuoco al corpo.
Il luogo dell'omicidio
L'omicidio è avvenuto, nel Comune di Agliana, nel piazzale di accesso alla abitazione della vittima: il contesto è uno di quelli tipici di ampie zone della piana pistoiese, tra il capoluogo di provincia e la città di Prato. Zona prossima all'autostrada A-11 e ad importanti centri urbani, ma che in molti scorci consegna la sensazione di isolamento.
Non definibile come aperta campagna, si tratta di paesaggio costellato di aziende vivaistiche, inframezzate da canali, con sporadiche abitazioni isolate, il tutto collegato da un reticolo di strette strade, in taluni casi sterrate. Il luogo in cui ha trovato la morte Cini Alessio è il giardino pertinenziale di una villetta tri-familiare.
Le indagini
Nella fase iniziale delle indagini (svolte a tutto campo dopo aver acquisito la notizia) - oltre ad esaminare i nuclei familiari dimoranti nella villetta tri-familiare per acquisire prime informazioni di indirizzo degli accertamenti - sono state analizzate le videocamere di zona che hanno documentato sia gli spostamenti delle persone (consentendo di escluderne alcune tra i possibili sospettati), sia - in termini esatti - il preciso momento in cui è avvenuto il fatto delittuoso; tale momento è collocato tra le ore 5,52 e le ore 5,59, con la registrazione delle immagini dei bagliori derivati dall'abbruciamento del corpo della vittima.
Un successivo accertamento medico legale ha consentito di verificare che la vittima era stata attinta, pochi istanti prima che venisse dato fuoco al corpo, da colpi inferti sia con un corpo contundente al capo sia con calci al torace, e solo successivamente era stato incendiato. I rilievi eseguiti in corso di autopsia inoltre portano a ritenere che l'uomo - per quanto incosciente o semi/incosciente, e non in più grado di mettere in esercizio gesti difesa attiva - fosse ancora vivo quando e stato attinto dalle fiamme.
Le indagini tecniche - intercettazioni ambientali nell'auto dell'indagato - hanno registrato varie conversazioni che egli teneva con se stesso a voce alta (soliloquio), nel corso delle quali ricostruiva i momenti dell'aggressione alla vittima, le modalità della stessa, la causa mortale prodotta da tale aggressione, l'immagine del sangue, l'abbruciamento.
Il movente
Le indagini patrimoniali hanno consentito di individuare il probabile movente al gesto delittuoso, rinvenibile in una situazione reddituale difficile per l'indagato ed in una aspettativa ereditaria che dalla morte di Alessio Cini sarebbe derivata e di cui avrebbe potuto indirettamente beneficiare.
Le indagini - dopo il primo intervento della Radiomobile dei Carabinieri di Pistoia - sono state svolte dalla Sezione Operativa della Compagnia dei Carabinieri di Pistoia e sono state coordinate dalla Procura, che ne ha assunto la direzione fin da subito.