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Morte Berlusconi, bandiere a mezz'asta ma l'Università di Siena dice "no"

Lo ha deciso il rettore di Siena: "Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l'Italia assai peggiori di come li aveva trovati"

Morte Berlusconi, bandiere a mezz'asta ma l'Università di Siena dice "no"
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All'Università per stranieri di Siena nessuna bandiera a mezz'asta per la morte di Berlusconi. Lo ha deciso Tomaso Montanari, rettore dell'Ateneo.

Chiare le sue parole. "Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato è oggi un dovere civile", così scrive in una mail alla comunità universitaria.

Di fronte alla notizia della morte di Berlusconi, scrive, “naturalmente non si può provare alcuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì, è necessario: perché è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l'Italia assai peggiori di come li aveva trovati". 

Quello del rettore è un excursus anche nelle varie vicende giudiziarie che hanno coinvolto l'ex premier.

"Dalla P2 ai rapporti con la mafia via Dell'Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti al governo alla menzogna come metodo sistematico, dall'interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura. In questo, e in moltissimo altro, Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione".

Con queste ragioni ha spiegato nero su bianco la decisione che le bandiere dell'Università di Siena non scendano, nonostante la decisione del Governo di dichiarare il lutto nazionale e di disporre le bandiere a mezz'asta su tutti gli edifici pubblici.

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