IL MERITO

Medaglia d'onore per Giovanni Bellandi, ex deportato

A Norimberga dal '43 al '45. Quando fu liberato percorse 800 chilometri a piedi per tornare a Prato.

Medaglia d'onore per Giovanni Bellandi, ex deportato
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Una cerimonia intima, a causa ovviamente delle norme anticontagio del Covid, ma molto sentita quella che ha conferito la medaglia d'onore a Giovanni Bellandi ieri a Prato.

Medaglia d'onore per Giovanni Bellandri

Il 22 settembre 2020 si è tenuta in Prefettura una cerimonia nel corso della quale il Prefetto Lucia Volpe, ha consegnato, alla presenza del Sindaco di Prato, Matteo Biffoni, la medaglia d’onore concessa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri “ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra” a Giovanni Bellandi, ex deportato.

La storia

Bellandi, militare dell’esercito italiano, venne catturato all’età di 19 anni, assieme ad altri commilitoni, dall’esercito tedesco a Massa Carrara l’11 settembre del 1943, pochi giorni dopo l’armistizio.
Venne trasferito a Norimberga dove fu impiegato ai lavori forzati in una fabbrica di dinamite che durante il periodo bellico era stata riconvertita in fabbrica di munizioni.
Venne liberato dagli Alleati nell’aprile del 1945 e riuscì a tornare a Prato a piedi, percorrendo quasi 800 chilometri, con l’aiuto di civili tedeschi, italiani e partigiani.
La cerimonia, per il rispetto delle norme anticontagio, ha avuto luogo in forma ristretta con la partecipazione della figlia e dei nipoti di Bellandi.

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