La replica del sindaco Bellandi al ministro Salvini: "Sua frase brutto slogan, non siamo Gomorra"

Non è piaciuta al sindaco di Montecatini Giuseppe Bellandi la frase del ministro Salvini, in tour elettorale sabato, che riferendosi alla città aveva detto: "la città deve vivere di lavoro e non di mignotte".

La replica del sindaco Bellandi al ministro Salvini: "Sua frase brutto slogan, non siamo Gomorra"
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Non è piaciuta al sindaco di Montecatini Giuseppe Bellandi la frase del ministro Salvini, in tour elettorale sabato, che riferendosi alla città aveva detto

la città deve vivere di lavoro e non di mignotte

Il sindaco stamani ha preso carta e penna e ha inviato al Ministro dell’Interno e alla stampa la sua replica.

“Montecatini come Gomorra. No davvero!”

La sua semplificazione elettorale “più lavoro e meno mignotte”, è l’ennesima puntata di una lunga storia di chi vuol raccontare la mia città come una specie di Gomorra, punto di riferimento della prostituzione nazionale.

No, Signor Ministro, no davvero! Non sono questi gli slogan che Montecatini Terme si merita, incenerita in un battibaleno con tanto di risate ed applausi dei suoi fans, al Tettuccio prima e in Piazza del Popolo dopo, screditandone l’immagine di città sempre e comunque capace di essere seconda, solo dopo Firenze, per presenze di turisti italiani e stranieri, con i suoi alberghi e i suoi albergatori, i suoi negozi e i suoi gestori, e naturalmente con tutti i dipendenti. Questo sì che è il vero lavoro di Montecatini Terme. Altro che slogan.

La campagna elettorale si può fare criticando le cose non fatte o anche proponendo soluzioni diverse a quelle che le amministrazioni in carica hanno deciso. Ma di questo onestamente ho sentito ben poco, sia da parte sua che del suo candidato a sindaco. Che, a mio parere, poteva consigliarle un pò più di rispetto per la “sua – come afferma – amatissima” Montecatini Terme.

Ricordo che il mio predecessore di centrodestra fece a suo tempo causa ad una rete televisiva autrice di una puntata sulle escort, modo più elegante rispetto al “mignotte ministeriale”, e su Montecatini Terme. Protesta che io, assieme a tanti montecatinesi, condivisi da cittadino un po’ indignato perché non era e non è quella la immagine corretta della nostra città.

Nessuno nega che il problema ci sia e il Signor Ministro ben lo dovrebbe sapere visto che le statistiche sulla prostituzione in Italia ci sono e che agli Interni c’è chi la situazione reale la conosce molto bene. E non mi riferisco solo a Montecatini.

Le assicuro che proprio come me, tanti sindaci aspettano un segnale forte dalle aule romane dove si dovrebbero fare buone leggi per risolvere questo tristissimo problema. Oppure, signor Ministro, basta invocare la tassazione delle prestazioni sessuali?

Se è vero come Lei ha affermato che negli ultimi 10 mesi i crimini in Italia sono diminuiti, allora non giochi sulle paure e piuttosto rassicuri, senza aver bisogno di gettare fango solo per ragioni elettorali.

La nostra grande Italia (e su questo le assicuro sono anche io convinto che Patria non sia solo una parola bellissima e densa di tanti valori) va difesa in una Europa giusta ed unita perché da soli o in cattive compagnie la Patria non la difendiamo davvero.

Prima di salutarla, voglio tornare su quello che lei ha promesso a me personalmente e poi alla città, che grazie a questa amministrazione ha investito due milioni e quattrocentomila euro per dare alle donne e agli uomini della Polizia di Stato una sede e un Commissariato degni del loro delicatissimo lavoro.

Ci dia personale, signor Ministro, visto che in questi suoi fatidici 10 mesi ci sono stati solo pensionamenti e trasferimenti e malgrado questa carenza di organico la Polizia ha fatto un buon lavoro, magari proprio sul fronte del controllo della prostituzione.

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