LEONI DA TASTIERA

Insulti a Liliana Segre dopo il vaccino: tra gli indagati anche un pratese

L'uomo si sarebbe difeso dicendo di aver espresso la propria opinione.

Insulti a Liliana Segre dopo il vaccino: tra gli indagati anche un pratese
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La senatrice a vita Liliana Segre era stata insultata con post inneggianti all’odio e al razzismo subito dopo essersi vaccinata.

Insulti a Segre: anche un pratese

Secondo quanto riportato oggi dal Corriere della Sera ci sarebbe anche un 75enne ex operaio tessile pratese ora residente in Sardegna tra le persone indagate per gli insulti razzisti alla senatrice a vita scampata agli orrori dei lager, Liliana Segre subito dopo la sua prima dose di vaccino.

Sempre secondo quanto riportato dal Corriere della Sera nel telefono del 75enne pratese sarebbero state trovate fotografie di Mussolini e Hitler.

Insieme a lui, dalle indagini della polizia postale e della Digos di Milano, risulterebbe indagato anche un 40enne di Viterbo.

Tutto è iniziato da una serie di post pubblicati sui social dopo che la senatrice Segre si è sottoposta al vaccino per il Covid lo scorso 18 febbraio, diventando con la sua foto appena vaccinata, testimonial della campagna anti Covid per la vaccinazione.

I due sono finiti indagati e perquisiti. Oltre a loro ci sarebbero altri due indagati per diffamazione e cinque profili sarebbero ora sotto la lente degli investigatori della Postale.

Indagato e ascoltato

Secondo quanto riporta il Corriere il 75enne pratese una volta ascoltato avrebbe detto di essere stupefatto difendendosi dichiarando di aver espresso una propria opinione.

Dopo i loro nei giorni seguenti sono stati altri i post ingiuriosi che la senatrice si è vista costretta a cancellare e qualcuno di loro, finiti poi alla gogna mediatica, aveva anche chiesto scusa.

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