Incidente in cartiera a Lucca, muore operaio 69enne investito da un carrello elevatore
La vittima si chiamava Luca Cavati, aveva 69 anni ed era originario di Pescia ma da anni abitava con la famiglia ad Altopascio
Tragico incidente sul lavoro nella cartiera "Modesto Cardella" di via Acquacalda in località San Pietro a Vico a Lucca. Un operaio di 69 anni dipendente dell'azienda ha perso la vita dopo esser stato investito da un carrello elevatore. La tragedia si è consumata intorno alle 9:35 di martedì 12 novembre 2024.
Immediato l'allarme, sul posto sono intervenuti l'ambulanza della Misericordia di Borgo a Mozzano, il personale del nucleo Asl della Prevenzione Igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Pisll) oltre alle forze dell'ordine. I soccorritori però non hanno potuto far altro che constatare il decesso. Alla guida del carrello elevatore un altro dipendente della cartiera. Stando alla prima ricostruzione, la vittima sarebbe stata colpita durante una manovra in retromarcia. La dinamica precisa resta comunque ancora da ricostruire. Questo sarò il compito delle forze dell'ordine che ora indagano sull'accaduto.
La vittima
La vittima si chiamava Luca Cavati, aveva 69 anni ed era originario di Pescia ma da anni abitava con la famiglia ad Altopascio. Lascia la moglie e due figli, sconvolti e sotto choc per l'accaduto.
Le parole di Alessandra Nardini
Anche l'assessore regionale Alessandra Nardini ha commentato l'incidente avvenuto nella cartiera di Lucca.
"Una terribile notizia da San Piero a Vico, Lucca, che mi arriva proprio mentre sono a Firenze alla manifestazione indetta da CGIL, CISL e UIL preoccupati per la crisi del settore moda: un uomo di 69 anni è morto travolto da un carrello elevatore in una cartiera. Saranno le indagini a fare piena luce su quanto accaduto e chiarire eventuali responsabilità, ma una cosa mi sento di dirla subito: ogni morte sul lavoro è un fallimento. È un fallimento che richiama tutti, istituzioni, enti preposti ai controlli, imprese, organizzazioni sindacali e datoriali a un impegno comune che vada ben oltre il cordoglio e potenzi sinergie, buone pratiche, regole e controlli, formazione, per fermare una strage inaccettabile. La sicurezza e la salute sul lavoro sono un diritto, nessuno deve infortunarsi, ammalarsi o morire lavorando. È immorale, è indegno per un Paese che voglia dirsi civile. Voglio poi dire anche un'altra cosa: mi ha colpita l'età del lavoratore. Forse anche su questo, sul fatto che a 69 anni un uomo sia ancora a lavorare in una cartiera, servirebbe aprire una riflessione e correggere l'ennesima stortura che non possiamo non vedere".