Sottopasso di via Paganini

Il tunnel fantasma, in un’ora transitano solo ottantuno veicoli

Qualche settimana fa, il settimanale BisenzioSette ha pubblicato un reportage su quanto il tratto viario sia utilizzato dai cittadini.

Il tunnel fantasma, in un’ora transitano solo ottantuno veicoli
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Dopo oltre otto anni dall’inaugurazione, il sottopasso di via Paganini, lungo 485 metri, continua ad essere deserto: anche durante le ore di punta sono pochissime le auto in transito. Lo abbiamo accertato direttamente con un piccolo esperimento: ci siamo recati all’interno del tunnel e vi siamo rimasti dalle 17 alle 18. Mentre in via Gramsci o in via Pasolini si assisteva ad un lungo procedere di auto e moto, dal sottopasso di via Paganini sono transitate in 60 minuti appena 81 autovetture. L’opera, lo ricordiamo, fu realizzata nell’ambito dei lavori previsti dall’accordo procedimentale sottoscritto con la Tav nel 1998 e consente l’attraversamento dello scalo ferroviario della linea storica Prato-Firenze, realizzato, appunto, con una galleria stradale artificiale in parte di proprietà di Rfi e in parte di proprietà del Comune.

Il sottopasso è dotato di marciapiedi e di un’uscita pedonale in via Bruschi ed al suo interno sono stati anche ubicati gli impianti funzionali al collegamento viario (illuminazione stradale e smaltimento acqua), nonchè gli impianti ferroviari accessori e funzionali alla linea Firenze- Bologna. L’opera è stata finanziata da Rfi nell’ambito delle opere di attenuazione dell’impatto ambientale della tratta Firenze-Bologna dell’Alta velocità ferroviaria ma, ad oggi, a distanza di molti anni, sono in pochissimi ad utilizzare l’infrastruttura.

Come mai? Al momento, secondo alcuni sestesi, non è assicurata un’adeguata percorribilità del sottopasso ed anche l’uscita sul retro dal grande centro commerciale Esselunga, non è stata ben definita. Tuttavia, anche in vista della futura riqualificazione della Caserma Donati, nel quartiere di Quinto basso, a poca distanza dal tunnel di via Paganini, sarebbe opportuno rivedere la viabilità di fatto incrementando e facilitando l’utilizzo del sottopasso come via di collegamento tra due interi quartieri della Città, dalla zona di Quinto fino a via Pasolini. Secondo molti residenti, tuttavia, il sottopasso ed il nuovo sbocco sotto la ferrovia sarebbe poco segnalato e per questo non sarebbe utilizzato. In effetti, recandosi sul posto, l’infrastruttura appare letteralmente deserta, utilizzata più da ciclisti a bordo della propria mountain-bike, che dagli automobilisti. Nell’ora di punta i veicoli registrati in transito sono stati appena 81 ma nelle ore di minor traffico il passaggio delle auto è destinato a scendere drasticamente. La complessa burocrazia interna alle Ferrovie causò all’inizio una serie di lungaggini e contenziosi, oltre a estenuanti contrattazioni, che dilatarono l’apertura ma ad oggi il tunnel continua ad essere davvero snobbato.

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